HALYMORPHA HALYS o CIMICE ASIATICA (Museo di Storia Naturale di Venezia) |
Halyomorpha halys, conosciuta come cimice asiatica, appartiene alla famiglia dei Pentatomidae ed è originariamente diffusa in Cina, Corea, Giappone e Taiwan.
Diffusione nel mondo. Negli ultimi decenni questa specie si è insediata al di fuori del suo areale originario, colonizzando l’America Settentrionale e vari stati Europei a seguito di introduzioni involontarie; l’espansione e la naturalizzazione della specie su nuovi territori sono tutt’ora in atto. H. halys è facilmente soggetta al trasporto passivo ed è stata occasionalmente intercettata nel mondo sia in epoche precedenti a quella del suo effettivo insediamento (ad esempio in Canada nei primi anni, nel 1993), sia in aree dove non risulta ancora insediata, come Australia e Nuova Zelanda. n Italia. La prima documentazione della specie in Italia è avvenuta nel Modenese, nel settembre 2012, quando venne casualmente riscontrata in una raccolta di insetti studentesca. Negli anni successivi la specie si è ampiamente diffusa in Pianura Padana, interessando tutte le regioni del nord (apparentemente ad eccezione della Valle d’Aosta) e dando talvolta origine a massicce pullulazioni.
Diffusione nel mondo. Negli ultimi decenni questa specie si è insediata al di fuori del suo areale originario, colonizzando l’America Settentrionale e vari stati Europei a seguito di introduzioni involontarie; l’espansione e la naturalizzazione della specie su nuovi territori sono tutt’ora in atto. H. halys è facilmente soggetta al trasporto passivo ed è stata occasionalmente intercettata nel mondo sia in epoche precedenti a quella del suo effettivo insediamento (ad esempio in Canada nei primi anni, nel 1993), sia in aree dove non risulta ancora insediata, come Australia e Nuova Zelanda. n Italia. La prima documentazione della specie in Italia è avvenuta nel Modenese, nel settembre 2012, quando venne casualmente riscontrata in una raccolta di insetti studentesca. Negli anni successivi la specie si è ampiamente diffusa in Pianura Padana, interessando tutte le regioni del nord (apparentemente ad eccezione della Valle d’Aosta) e dando talvolta origine a massicce pullulazioni.
Per quanto riguarda il ciclo biologico la cimice attraversa 5 stadi di sviluppo nei quali passa da una colorazione di colore rosso-giallastro con striature nere fino ad assumere progressivamente l'aspetto marmorizzato tipico dello stadio adulto. Nei paesi di origine riesce a compiere diverse generazioni all'anno (4-6); nelle zone più fredde le generazioni scendono fino ad una, in Italia se ne hanno in genere due. In autunno gli insetti adulti si aggregano per svernare in ripari di vario tipo (compresi magazzini e abitazioni,creando fastidiose infestazioni degli ambienti domestici). Terminato l'inverno, in aprile-maggio, gli insetti si portano sulla vegetazione dove si nutrono e si accoppiano. In giugno-luglio, le femmine depongono le uova agruppi di 20-30, preferibilmente sulla pagina inferiore delle foglie. L'insetto raggiunge lo stadio adulto in agosto-settembre. Nella nativa Asia è nota per provocare occasionalmente gravi danni a frutteti e piantagioni di legumi .
Come ben sa chiunque ci abbia avuto a che fare, le cimici, quando
si sentono in pericolo o vengono schiacciate, secernono una
sostanza maleodorante. Utilizzata come arma di difesa contro i
predatori, pur non essendo nociva, rende sgradevole e immangiabile
qualunque frutto o vedura che ne viene a contatto .
CURIOSITA':.
Il coriandolo, spezia dalle mille vrtù è detto anche erba cimicina poichè fino alla maturazione rilascia lo stesso sgradevole odore.
In data 08 ottobre 2014 il dipartimento Arpat di Pisa ha ricevuto alcune segnalazioni per maleodoranze assimilabili al tipico odore che viene emanato dalle cimici schiacciate. Dalle valutazioni effettuate è stato possibile identificare come “Coriandolo” o volgarmente detta “erba cimicina “ il tipo di erba presente sui terreni agricoli, la stessa erba una volta tagliata emana per sua natura un odore sgradevole di cimici schiacciate
Esistono vari tipi di cimice e la cimice ASIATICA è facilmente confondibile con la comune rhaphigaster nebulosa
RHAPHIGASTER NEBULOSA |
CIMICE ASIATICA |
Rhaphigaster nebulosa
http://msn.visitmuve.it/it/ricerca/schede-tematiche/specie/cimice-asiatica-halyomorpha-halys/#
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Riconoscimento.
Nonostante la provenienza esotica, infatti, H. halys è una specie poco
appariscente e di aspetto non caratteristico, confondibile con specie
native delle nuove aree di insediamento. In Italia e in Europa, in
particolare, è molto simile all’ampiamente diffusa Rhaphigaster
nebulosa. I caratteri diagnostici che più facilmente permettono di
distinguere le due specie sono la presenza di una lunga spina ventrale
in Rhaphigaster (assente in Halyomorpha) e, nei giovani, la presenza di
dentelli sul margine del torace di Halyomorpha (assenti in
Rhaphigaster).
http://msn.visitmuve.it/it/ricerca/schede-tematiche/specie/cimice-asiatica-halyomorpha-halys/
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In Italia. La prima
documentazione della specie in Italia è avvenuta nel Modenese, nel
settembre 2012, quando venne casualmente riscontrata in una raccolta di
insetti studentesca. Negli anni successivi la specie si è ampiamente
diffusa in Pianura Padana, interessando tutte le regioni del nord
(apparentemente ad eccezione della Valle d’Aosta) e dando talvolta
origine a massicce pullulazioni.
http://msn.visitmuve.it/it/ricerca/schede-tematiche/specie/cimice-asiatica-halyomorpha-halys/
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In Italia. La prima
documentazione della specie in Italia è avvenuta nel Modenese, nel
settembre 2012, quando venne casualmente riscontrata in una raccolta di
insetti studentesca. Negli anni successivi la specie si è ampiamente
diffusa in Pianura Padana, interessando tutte le regioni del nord
(apparentemente ad eccezione della Valle d’Aosta) e dando talvolta
origine a massicce pullulazioni.
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In Italia. La prima
documentazione della specie in Italia è avvenuta nel Modenese, nel
settembre 2012, quando venne casualmente riscontrata in una raccolta di
insetti studentesca. Negli anni successivi la specie si è ampiamente
diffusa in Pianura Padana, interessando tutte le regioni del nord
(apparentemente ad eccezione della Valle d’Aosta) e dando talvolta
origine a massicce pullulazioni.
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In Italia. La prima
documentazione della specie in Italia è avvenuta nel Modenese, nel
settembre 2012, quando venne casualmente riscontrata in una raccolta di
insetti studentesca. Negli anni successivi la specie si è ampiamente
diffusa in Pianura Padana, interessando tutte le regioni del nord
(apparentemente ad eccezione della Valle d’Aosta) e dando talvolta
origine a massicce pullulazioni.
http://msn.visitmuve.it/it/ricerca/schede-tematiche/specie/cimice-asiatica-halyomorpha-halys/
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Dal 2008 al 2013 era stata inserita nella lista d'allerta dell'EPPO per l'elevato livello di danno rlevato nei Paesi in cui si è diffusa, poi rimossa da questo elenco.
Nemici naturali delle cimci sono:
- vespe
- calabroni
- mosche
- rane
- ragni
- uccelli (in particolare le cince -nemiche anche della processionara- e i codirossi)
- mantidi religiose.
- vespe
- calabroni
- mosche
- rane
- ragni
- uccelli (in particolare le cince -nemiche anche della processionara- e i codirossi)
- mantidi religiose.
Utile può essere piantare bulbi d'aglio tra le nostre piante di casa.
In Italia da qualche anno si sta facendo ricerca sugli antagonisti di questa cimice e e se nel 2016 Pio Federico Roversi, ricercatore del Crea sosteneva che "I predatori della cimice asiatica in natura si nutrono anche di altre specie. Importandoli in Italia correremmo dunque il rischio di creare ulteriori problemi",
ora il Crea, superato il divieto di introduzione di speci non autoctone, porterà avanti il progetto della vespa samurai. Lo scorso anno, infatti, Il
ministro Centinao ha autorizzato il Crea ad introdurre "in condizione
di quarantena e per solo motivi di studio un insetto antagonista della
cimice, la vespa Samurai (Trissolcus japonicus)"
lotta alla cimice con i droni
dicembre 2017 «Entro fine mese arriverà in Italia un parassita «buono»
lotta alla cimice con i droni
dicembre 2017 «Entro fine mese arriverà in Italia un parassita «buono»
2018 cimici e vespa samurai
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20 DICEMBRE 2018
E' stato presentato il piano triennale del CREA.
Tra
le atre cose sono previsti nuovi poli di ricerca che, sulla carta,
sembrano un'ottima cosa, ma, come già sotenuto, dove controlato e
controllore , dove chi rileva un problema, lancia allarmi e propone
soluzioni sono un unica figura, i dubbi, come ci insegna la storia,
sono leciti.
Uno dei primi nemici contro cui si combatterà sarà la cimice asiatica (altro nemico che il Crea sta combattendo è la XYLELLA )
13 GIUGNO 2019
Approvata in Senato la risoluzione che impegna il Governo a dare la massima priorità alle misure legislative per valutare le potenzialità di Controllo biologico ed effettuare una corretta Valutazione dei rischi ambientali per l’introduzione della Vespa samurai (Trissolcus japonicus), allo scopo di contrastare il flagello della esotica Cimice asiatica, che tanti danni sta provocando all’agricoltura italiana.
LUGLIO 2019
La Coldiretti ha dato il via libera all'utilizzo della vespa samurai. Si tratta di una decisione presa con l'entrata in vigore, in Gazzetta Ufficiale, del decreto 5 luglio 2019 n. 102 che legalizza l'immissione sul territorio italiano di specie e popolazioni non autoctone capaci di contrastare la diffusione di insetti alieni come la cimice A renderlo noto - al Salone internazionale del biologico e del naturale (SANA) - è stato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. Sempre Prandini ha poi chiesto un incontro con il ministro dell'Ambiente Sergio Costa che dovrà autorizzare l'immissione in natura delle vespe su richiesta delle regioni.
OTTOBRE 2019
21 ottobre 2019 a Ferrara il ministro delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, ha affrontato una problematica che sta mettendo a dura prova l'agricoltura: la cimice asiatica. "Stiamo lavorando nella legge di bilancio dove c'era un fondo di solidarietà che non era stato finanziato l'anno scorso. Noi mettiamo 80 milioni di euro, 40 milioni per il 2020 e 20 milioni l'anno per gli anni successivi", ma si cercherà di "incrementare ulteriormente" lavorando anche col Parlamento. Così la ministra ha fatto il punto in uno dei territori più colpiti dall'insetto 'alieno'
La storia recente ci ha insegnato (o, almeno avrebbe dovuto farlo) che l'introduzione di nuove specie di animali * si sono poi rivelate ua pessima mossa. Mi auguro non si debba presto rimpangere tale scelta e che questa vespa parassita non condanni a morte altri insetti importanti per il delicato equilibrio ambientale che la moderna agricoltura ha creato, diventando, a sua volta, il futuro "flagello".
13 GIUGNO 2019
Approvata in Senato la risoluzione che impegna il Governo a dare la massima priorità alle misure legislative per valutare le potenzialità di Controllo biologico ed effettuare una corretta Valutazione dei rischi ambientali per l’introduzione della Vespa samurai (Trissolcus japonicus), allo scopo di contrastare il flagello della esotica Cimice asiatica, che tanti danni sta provocando all’agricoltura italiana.
LUGLIO 2019
La Coldiretti ha dato il via libera all'utilizzo della vespa samurai. Si tratta di una decisione presa con l'entrata in vigore, in Gazzetta Ufficiale, del decreto 5 luglio 2019 n. 102 che legalizza l'immissione sul territorio italiano di specie e popolazioni non autoctone capaci di contrastare la diffusione di insetti alieni come la cimice A renderlo noto - al Salone internazionale del biologico e del naturale (SANA) - è stato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. Sempre Prandini ha poi chiesto un incontro con il ministro dell'Ambiente Sergio Costa che dovrà autorizzare l'immissione in natura delle vespe su richiesta delle regioni.
OTTOBRE 2019
21 ottobre 2019 a Ferrara il ministro delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, ha affrontato una problematica che sta mettendo a dura prova l'agricoltura: la cimice asiatica. "Stiamo lavorando nella legge di bilancio dove c'era un fondo di solidarietà che non era stato finanziato l'anno scorso. Noi mettiamo 80 milioni di euro, 40 milioni per il 2020 e 20 milioni l'anno per gli anni successivi", ma si cercherà di "incrementare ulteriormente" lavorando anche col Parlamento. Così la ministra ha fatto il punto in uno dei territori più colpiti dall'insetto 'alieno'
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Il CREA è in prma linea nella lotta contro il "flagello" cimice asiatica:
- Si è occupato dell'individuazione e del monitoraggio del problema cimice asiatica.
- Ha sviluppato il progetto di lotta contro questo "flagello" studiando l'impatto ambientale dell'introduzione della vespa samurai
Nell’ambito di “PROTEZPIANTE” il
CREA-Difesa e Certificazione, previa acquisizione di tutte le
necessarie autorizzazioni internazionali, nazionali e regionali, ha
introdotto nel 2018 in condizioni di quarantena Trissolcus
japonicus dagli USA avviando test di Laboratorio per verificarne
potenzialità e impatto ambientale.
- Sta portando avanti la riproduzione della vespa samurai nei suoi laboratori e si occuperà della sua diffusione.
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La storia recente ci ha insegnato (o, almeno avrebbe dovuto farlo) che l'introduzione di nuove specie di animali * si sono poi rivelate ua pessima mossa. Mi auguro non si debba presto rimpangere tale scelta e che questa vespa parassita non condanni a morte altri insetti importanti per il delicato equilibrio ambientale che la moderna agricoltura ha creato, diventando, a sua volta, il futuro "flagello".
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Numerose sono state le specie non autoctone introdotte sul territorio italiano. Uno dei casi più emblematici sono i CINGHIALI
Fino agli anni sessanta i cinghiali non costituivano un particolare problema, poi sono stati introdotti, per la caccia, esemplari dai Carpazi, più grandi, resistenti e prolifici. Come non bastasse vennero anche incrociati con i comuni maiali
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