lunedì 11 febbraio 2019

CIMICE ASIATICA & VESPA SAMURAI


HALYMORPHA HALYS o CIMICE ASIATICA  (Museo di Storia Naturale di Venezia)




 

Halyomorpha halys, conosciuta come cimice asiatica, appartiene alla famiglia dei Pentatomidae ed è originariamente diffusa in Cina, Corea, Giappone e Taiwan.
Diffusione nel mondo. Negli ultimi decenni questa specie si è insediata al di fuori del suo areale originario, colonizzando l’America Settentrionale e vari stati Europei a seguito di introduzioni involontarie; l’espansione e la naturalizzazione della specie su nuovi territori sono tutt’ora in atto. H. halys è facilmente soggetta al trasporto passivo ed è stata occasionalmente intercettata nel mondo sia in epoche precedenti a quella del suo effettivo insediamento (ad esempio in Canada nei primi anni, nel 1993), sia in aree dove non risulta ancora insediata, come Australia e Nuova Zelanda.  n Italia. La prima documentazione della specie in Italia è avvenuta nel Modenese, nel settembre 2012, quando venne casualmente riscontrata in una raccolta di insetti studentesca. Negli anni successivi la specie si è ampiamente diffusa in Pianura Padana, interessando tutte le regioni del nord (apparentemente ad eccezione della Valle d’Aosta) e dando talvolta origine a massicce pullulazioni.

Per quanto riguarda il ciclo biologico la cimice attraversa 5 stadi di sviluppo nei quali passa da una colorazione di colore rosso-giallastro con striature nere fino ad assumere progressivamente l'aspetto marmorizzato tipico dello stadio adulto. Nei paesi di origine riesce a compiere diverse generazioni all'anno (4-6); nelle zone più fredde le generazioni scendono fino ad una, in Italia se ne hanno in genere due. In autunno gli insetti adulti si aggregano per svernare in ripari di vario tipo (compresi magazzini e abitazioni,creando fastidiose infestazioni degli ambienti domestici). Terminato l'inverno, in aprile-maggio, gli insetti si portano sulla vegetazione dove si nutrono e si accoppiano. In giugno-luglio, le femmine depongono le uova agruppi di 20-30, preferibilmente sulla pagina inferiore delle foglie. L'insetto raggiunge lo stadio adulto in agosto-settembre. Nella nativa Asia è nota per provocare occasionalmente gravi danni a frutteti e piantagioni di legumi










Come ben sa chiunque ci abbia avuto a che fare, le cimici, quando si sentono in pericolo o vengono schiacciate, secernono una sostanza maleodorante. Utilizzata come arma di difesa  contro i predatori, pur non essendo nociva, rende sgradevole e immangiabile qualunque frutto o vedura che ne viene a contatto .

CURIOSITA':
 Il coriandolo, spezia dalle mille vrtù è detto anche erba cimicina poichè fino alla maturazione rilascia lo stesso sgradevole odore.

In data 08 ottobre 2014 il dipartimento Arpat di Pisa ha ricevuto alcune segnalazioni per maleodoranze assimilabili al tipico odore che viene emanato dalle cimici schiacciate. Dalle valutazioni effettuate è stato possibile identificare come “Coriandolo” o volgarmente detta “erba cimicina “ il tipo di erba presente sui terreni agricoli, la stessa erba una volta tagliata emana per sua natura un odore sgradevole di cimici schiacciate 
.



Esistono vari tipi di cimice e la cimice ASIATICA è facilmente confondibile con la comune rhaphigaster nebulosa


RHAPHIGASTER NEBULOSA
CIMICE ASIATICA


Riconoscimento. Nonostante la provenienza esotica, infatti, H. halys è una specie poco appariscente e di aspetto non caratteristico, confondibile con specie native delle nuove aree di insediamento. In Italia e in Europa, in particolare, è molto simile all’ampiamente diffusa Rhaphigaster nebulosa. I caratteri diagnostici che più facilmente permettono di distinguere le due specie sono la presenza di una lunga spina ventrale in Rhaphigaster (assente in Halyomorpha) e, nei giovani, la presenza di dentelli sul margine del torace di Halyomorpha (assenti in Rhaphigaster).

http://msn.visitmuve.it/it/ricerca/schede-tematiche/specie/cimice-asiatica-halyomorpha-halys/


In Italia. La prima documentazione della specie in Italia è avvenuta nel Modenese, nel settembre 2012, quando venne casualmente riscontrata in una raccolta di insetti studentesca. Negli anni successivi la specie si è ampiamente diffusa in Pianura Padana, interessando tutte le regioni del nord (apparentemente ad eccezione della Valle d’Aosta) e dando talvolta origine a massicce pullulazioni.

http://msn.visitmuve.it/it/ricerca/schede-tematiche/specie/cimice-asiatica-halyomorpha-halys/
In Italia. La prima documentazione della specie in Italia è avvenuta nel Modenese, nel settembre 2012, quando venne casualmente riscontrata in una raccolta di insetti studentesca. Negli anni successivi la specie si è ampiamente diffusa in Pianura Padana, interessando tutte le regioni del nord (apparentemente ad eccezione della Valle d’Aosta) e dando talvolta origine a massicce pullulazioni.

http://msn.visitmuve.it/it/ricerca/schede-tematiche/specie/cimice-asiatica-halyomorpha-halys/
In Italia. La prima documentazione della specie in Italia è avvenuta nel Modenese, nel settembre 2012, quando venne casualmente riscontrata in una raccolta di insetti studentesca. Negli anni successivi la specie si è ampiamente diffusa in Pianura Padana, interessando tutte le regioni del nord (apparentemente ad eccezione della Valle d’Aosta) e dando talvolta origine a massicce pullulazioni.

http://msn.visitmuve.it/it/ricerca/schede-tematiche/specie/cimice-asiatica-halyomorpha-halys/
In Italia. La prima documentazione della specie in Italia è avvenuta nel Modenese, nel settembre 2012, quando venne casualmente riscontrata in una raccolta di insetti studentesca. Negli anni successivi la specie si è ampiamente diffusa in Pianura Padana, interessando tutte le regioni del nord (apparentemente ad eccezione della Valle d’Aosta) e dando talvolta origine a massicce pullulazioni.

http://msn.visitmuve.it/it/ricerca/schede-tematiche/specie/cimice-asiatica-halyomorpha-halys/

Dal 2008 al 2013 era stata inserita nella lista d'allerta dell'EPPO per l'elevato livello di danno rlevato nei Paesi in cui si è diffusa, poi rimossa da questo elenco.

 Nemici naturali delle cimci sono:
- vespe
- calabroni
- mosche
- rane
- ragni
- uccelli (in particolare le cince -nemiche anche della processionara- e i codirossi)
- mantidi religiose.




 Utile può essere piantare bulbi d'aglio tra le nostre piante di casa.






In Italia da qualche anno si sta facendo ricerca sugli antagonisti di questa cimice e e se nel 2016 Pio Federico Roversi, ricercatore del Crea sosteneva che "I predatori della cimice asiatica in natura si nutrono anche di altre specie. Importandoli in Italia correremmo dunque il rischio di creare ulteriori problemi", 

2018 cimici e vespa samurai 




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20 DICEMBRE 2018

E' stato presentato il piano triennale del CREA.
Tra le atre cose sono previsti nuovi poli di ricerca che, sulla carta, sembrano un'ottima cosa, ma, come già sotenuto, dove controlato e controllore , dove chi rileva un problema, lancia allarmi e propone soluzioni  sono un unica figura, i dubbi, come ci insegna la storia, sono leciti.

Il CREA ha avviato la realizzazione di due Laboratori da Quarantena, uno a Firenze per il controllo di Insetti-Acari-Nematodi e uno a Roma per il controllo di Virus-Batteri-Funghi. I due laboratori opereranno in sinergia tra loro e in stretto rapporto con la struttura del Servizio Fitosanitario Centrale del MIPAAFT e con i Servizi Fitosanitari Regionali, per assicurare un tempestivo supporto diagnostico, essenziale per circoscrivere i fenomeni. Inoltre, per aumentare e rendere sempre più disponibile il patrimonio di conoscenze, saranno avviate piattaforme integrate ed evolute in grado di identificare e contrastare le frodi alimentari, assicurare la certificazione delle sementi, facilitare il miglioramento genetico, fornire modelli di analisi, sviluppo, previsione e valutazione d’impatto sia quantitativi che qualitativi. Senza dimenticare l’innovazione, con la creazione di due Tecnopoli dedicati, uno a Lodi (su zootecnia, sementi, foraggi e bioenergie) e uno a Monterotondo (su economia circolare, agricoltura e zootecnia digitale, recupero e gestione biodiversità); a Rieti, invece, nascerà il Centro nazionale di agricoltura digitale.

Uno dei primi nemici contro cui si combatterà sarà la cimice asiatica (altro nemico che il Crea sta combattendo è la XYLELLA )




13 GIUGNO 2019

Approvata in Senato la risoluzione che impegna il Governo a dare la massima priorità alle misure legislative per valutare le potenzialità di Controllo biologico ed effettuare una corretta Valutazione dei rischi ambientali per l’introduzione della Vespa samurai (Trissolcus japonicus), allo scopo di contrastare il flagello della esotica Cimice asiatica, che tanti danni sta provocando all’agricoltura italiana.


LUGLIO 2019
La Coldiretti  ha dato il via libera all'utilizzo della vespa samurai. Si tratta di una decisione presa con l'entrata in vigore, in Gazzetta Ufficiale, del decreto 5 luglio 2019 n. 102 che legalizza l'immissione sul territorio italiano di specie e popolazioni non autoctone capaci di contrastare la diffusione di insetti alieni come la cimice A renderlo noto - al Salone internazionale del biologico e del naturale (SANA) - è stato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. Sempre Prandini ha poi chiesto un incontro con il ministro dell'Ambiente Sergio Costa che dovrà autorizzare l'immissione in natura delle vespe su richiesta delle regioni.

OTTOBRE 2019
21 ottobre 2019 a Ferrara il ministro delle Politiche agricole, Teresa Bellanova, ha affrontato una problematica che sta mettendo a dura prova l'agricoltura: la cimice asiatica. "Stiamo lavorando nella legge di bilancio dove c'era un fondo di solidarietà che non era stato finanziato l'anno scorso. Noi mettiamo 80 milioni di euro, 40 milioni per il 2020 e 20 milioni l'anno per gli anni successivi", ma si cercherà di "incrementare ulteriormente" lavorando anche col Parlamento. Così la ministra ha fatto il punto in uno dei territori più colpiti dall'insetto 'alieno' 


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Il CREA è in prma linea nella lotta contro il "flagello" cimice asiatica:
- Si è occupato dell'individuazione e del monitoraggio del problema cimice asiatica.
- Ha sviluppato il progetto di lotta contro questo "flagello" studiando l'impatto ambientale dell'introduzione della vespa samurai

Nell’ambito di “PROTEZPIANTE” il CREA-Difesa e Certificazione, previa acquisizione di tutte le necessarie autorizzazioni internazionali, nazionali e regionali, ha introdotto nel 2018 in condizioni di quarantena Trissolcus japonicus dagli USA avviando test di Laboratorio per verificarne potenzialità e impatto ambientale.

-  Sta portando avanti la riproduzione della vespa samurai nei suoi laboratori e si occuperà della sua diffusione.


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 La storia recente ci ha insegnato (o, almeno avrebbe dovuto farlo) che l'introduzione di nuove specie di animali * si sono poi rivelate ua pessima mossa. Mi auguro non si debba presto rimpangere tale scelta e che questa vespa parassita non condanni a morte altri insetti importanti per il delicato equilibrio ambientale che la moderna agricoltura ha creato, diventando, a sua volta, il futuro "flagello". 

 



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Numerose sono state le specie non autoctone introdotte sul territorio italiano. Uno dei casi più emblematici sono i CINGHIALI
Fino agli anni sessanta i cinghiali non costituivano un particolare problema, poi sono stati introdotti, per la caccia, esemplari dai Carpazi, più grandi, resistenti e prolifici. Come non bastasse vennero anche incrociati con i comuni maiali

 Le immissioni di specie originarie del nostro Paese effettuate con esemplari appartenenti a popolazioni non indigene, oltre a causare l’irrimediabile perdita di biodiversità a livello genetico, hanno interferito pesantemente anche sul loro adattamento locale. Il caso più emblematico è quello del cinghiale dell’Italia centrale e meridionale. Un tempo questo animale era di dimensioni più modeste, meno fecondo e meno vorace di quanto lo sia oggi, ed il suo impatto sull’ambiente era minore. La conservazione dell’integrità genetica del nostro cinghiale avrebbe forse limitato gli ingenti danni all’agricoltura e gli aspri conflitti di interesse che tanto complicano la gestione di questa specie, spiacevoli conseguenze dei ripetuti incroci effettuati con esemplari originari dell’est europeo.














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