venerdì 22 febbraio 2019

ACQUA, TERRA, FUOCO, ARIA

Ultimamente sto affrontando argomenti grandi ed importanti e lo sto facendo senza un titolo accademico o un qualunque riconoscimento di competenza specifica. 
Io sono sempre stata per il progresso e l'innovazione, ma, negli ultimi anni, queste parole hanno assunto talvolta un significato  negativo, in una realtà sempre più simile alla favola del re nudo.
Credo nella scienza e nel sapere, quello vero

Non credo nella scienza a servizio del potere e del business. 
Non credo nella scienza che, anche in buona fede, ha perso il contatto con la vita di tutti i giorni, non vede al di là delle quattro mura di un laboratorio e analizza i risultati sulla carta o in realtà protette come se la bomba atomica non ci avesse insegnato niente. 
Non credo nel sapere fatto di mezze verità, pilotato, addomesticato dagli interessi di pochi e che guida leggi che sono a nostro danno ma con l'etichetta di "a nostra tutela". 
Non credo in "consulenze" di esperti che si tramutano in leggi e decreti che permettono o favoriscono mostruosità come allevamenti intensivi e agricoltura industriale con i suoi fanghi e veleni.
Non credo in quei protocolli di analisi che assolvono quel tal prodotto perchè effettuate inmodo parziale sull'alimento finale o sull'ambiente. Protocolli di analisi che non considerano che la tossicità non è solo "x" uccide o fa male subito. La tossicità è anche quella da accumulo. Per un veleno immediatamente "visibile" si cerca l'antidoto o la cura e si evita. Un veleno "occulto", si accumula nell'organismo associandosi anche a suoi simili, indebolisce l'organismo e può essere alla base di patologie non imputabili a quel velemo da cui non ci si difende nè si evita. Un veleno occulto, non ritenuto tale perchè  non ha tossicità immediata è escluso dai protocolli di analisi ufficiali e ci rende inermi.
Non credo nella ricerca che vede un'unica strada, spesso la più facile perchè illuminata dai dio denaro e potere. 
Non credo nell'informazione e nella formazione che sembrano mettere sempre più in evidenza le competenze in pnl, talvolta a spese di vere conoscenze.
 
Credo in una scienza libera e indipendente, rispettosa della vita e dell'ambiente. 
Credo in una ricerca capace di trovare la quadra tra i principi appena elencati e un utile economico per chi lavora. 
Credo in una ricerca che non ha bisogno di mezzucci come consulenze di parte e protocolli che non prevedono la ricerca di tutte le componenti chimiche e il risultato tossico dei loro abbinamenti, per far approvare un nuovo reddtizio brevetto.
Credo in una ricerca che sa che non tutto ciò che si può fare è lecito farlo. Una ricerca che non si lascia accecare dall'ego umano e non si sostituisce a Dio nell'illusione che combattere, sottomettere, piegare e spezzare non presenti, prima o poi, un conto da pagare. 



Paranoica complottista? Ebbene si: è una medaglia di cui vado fiera dai tempi della lotta al glifosate, quando ancora non era, giustamente, demonizzato.



 da un post del 2010

DISERBANTE (e non solo) PER IL DECORO CITTADINO: FORSE NON TUTTI SANNO CHE...

30 giugno 2010
DISERBANTE PER IL DECORO CITTADINO: FORSE NON TUTTI SANNO CHE...
Una sempre più grande attenzione è riposta nelle etichette dei cibi che dai più disparati supermercati raggiungono le nostre tavole. Giustissimo! Ognuno di noi deve dare quest’importanza alla propria salute e a quella della propria famiglia. Ma siamo davvero sicuri che mangiar sano basti a star bene quando girato l’angolo dietro casa ci ritroviamo magari a salutare quel tal operaio intento a spruzzare non si sa bene cosa lungo la via? Quell’operaio lavora per il decoro cittadino e magari starà usando il prodotto più in voga del momento…il RODEO GOLD.
Cos’è il RODEO GOLD?
Il RODEO GOLD è un fitoregolatore eco-compatibile di nuova generazione approvato dal ministero della sanità. Viene utilizzato da molte amministrazioni comunali, ANAS e Ferrovie in quanto coniuga il risparmio di tempo, risorse ed energie alla sua sicurezza.
Come da pubblicità:
1. A basse dosi può essere usato per bloccare la crescita delle piante o solo la loro fioritura (nel caso specifico del controllo dei pollini allergizzanti, quando si usa per bloccare solo la fioritura senza devitalizzare completamente le piante allergeniche) mentre se usato a dosi leggermente più alte può devitalizzare la radice della pianta raggiungendo la bonifica dell'essenza vegetale;
2. Il Rodeo Gold, dosato nel giusto modo, può arrivare al controllo di qualsiasi specie vegetale, sia essa erbacea sia arborea, permettendo quindi all'operatore di effettuare senza inconvenienti qualsiasi tipo d'intervento;
3. Il Rodeo Gold presenta la massima efficienza potendo effettuare tutte le operazioni relative alla gestione delle erbe infestanti (devitalizzazione, controllo, gestione, bonifica) sia erbacee sia arboree: un unico prodotto per ogni esigenza
4. È biodegradabile e la sua tossicità risulta essere inferiore al sale da cucina (1,7), alla vitamina A (2,5), all’aspirina (5), alla nicotina e persino 26 volte meno della caffeina.

Un prodotto dunque perfetto!
Ma sarà davvero così?

Il principio attivo del RODEO GOLD è il Glifosate e se la memoria non ci aiuta basta ripercorrere la storia della MONSANTO per capirne un po’ di più e scoprire che è già tristemente noto e non di sicuro per i suoi pregi…

Pubblicizzato dai produttori come un prodotto innocuo, il Glifosate è stato oggetto di numerose ricerche effettuate da istituti scientifici indipendenti che hanno invece provato quanto sia tossico sia per l’uomo che per gli animali.

Questo diserbante, nato come Roundup, è spesso utilizzato in coltivazioni Ogm ed è presente in numerosi prodotti destinati all’agricoltura.

"Il Glifosate ha la caratteristica di durare pochi giorni ma degradandosi dà origine a metaboliti dannosi". Per tradurre: la sostanza di cui è composto il diserbante sparisce e si ha una trasformazione in sostanza attiva che in parte viene assorbita dal terreno. Che cosa comportano questi metaboliti?

Secondo i risultati delle ricerche di Criigen, l’esposizione a quantità molto basse di questo diserbante impedisce l’azione degli androgeni, ormoni virilizzanti, innescando i danni al Dna delle cellule umane. Effetti preoccupanti affollano le riviste scientifiche, dovuti alla presenta nell’ambiente di questo diserbante, sino ad ora sottovalutati per il fatto che i produttori di antiparassitari presentano per lo più alle autorità studi sugli effetti del Glyphosate da solo, mentre il miscuglio commercializzato e per lo più non dichiarato è molto più attivo.

Ma non solo…
Il Glifosate è la più frequente causa di problemi di avvelenamento in Italia (SIAF – rapporto 2005) e disturbi di molte funzioni del corpo sono stati riportati dopo l’esposizione a normali livelli d’uso.

Il Glifosate può essere causa di aborti spontanei e anche a dosi molto basse provocherebbe gravi danni neurologici, intestinali e cardiaci sugli embrioni. Studi rilevano inoltre riduzioni della grandezza del capo, alterazioni genetiche nel sistema nervoso centrale, un incremento della morte delle cellule del cranio e deformazione della cartilagine .

studi dimostrano che il glyphosate agisce come un distruttore dell’attività della citocromo P450 aromatasi dei mammiferi a concentrazioni 100 volte inferiore a quelle consigliate nell'uso in agricoltura; questo è evidente sulle cellule della placenta umana dopo solo 18 ore


Nella maggior parte dei casi colpisce la pelle e provoca irritazione agli occhi dei lavoratori a seguito dell’esposizione durante la fase di miscelazione, il trasporto o l’applicazione del prodotto. Sono anche state riportate nausea, difficoltà respiratorie, alterazioni della pressione sanguigna e reazioni allergiche. I medici in Giappone hanno certificato casi di avvelenamento, soprattutto attraverso cause accidentali, ma anche attraverso l’esposizione lavorativa. I sintomi dell’avvelenamento acuto includono dolore gastrointestinale, pesante perdita di liquido gastroenterico, vomito, eccesso di liquido polmonare, congestione polmonare, perdita di coscienza, distruzione di globuli rossi e danno epatico, senza contare che secondo alcuni studi i suoi effetti di cito e genotossicità potrebbero non essere limitati al regno vegetale. Dopo ripetute fumigazioni, gli indiani Yanacona in Cauca stanno soffrendo di molti di questi sintomi. Le abitazioni di queste comunità sono state fumigate indiscriminatamente ed i bambini sono stati i più colpiti.

Esiste la prova del desorbimento del composto nel terreno e quindi un movimento verso le acque freatiche, con assorbimento delle piante commestibili ed inserimento nella catena alimentare. Studi indicano che la sostanza può provocare l’erosione del tratto gastrointestinale, elettrocardiogrammi anormali e pressione sanguigna bassa , mal funzionamento del rene, battito cardiaco accelerato, gonfiori sul viso, formicolio della pelle e ricorrenti eczemi. L’ingestione comporta gravi forme di avvelenamento con conseguente arresto cardiaco e respiratorio seguito da coma e decesso.

Il Glifosate provoca un’alterazione della mitosi cellulare che può essere collegata al tumore nell’uomo.

L’uso del Glifosate, secondo uno studio scientifico pubblicato sulla rivista Cancer, comporterebbe l’aumento dei linfomi non Hodgin, quel tipo di tumore di cui spesso abbiamo sentito parlare a proposito dei soldati a contatto con l’uranio impoverito.

E, come già detto, il Glifosate non è usato da solo. Gli studi sulla sicurezza ambientale del Glifosate sono incompleti se non considerano la sua azione combinata con gli altri ingredienti, che al momento non sono nemmeno menzionati nelle etichette della formula. L’abitudine all’utilizzo della parola “glifosato” per evitare di nominare gli ingredienti aggiunti serve ad ingannare l’opinione pubblica e la società riguardo ai pericoli potenziali per l’ambiente e per la popolazione esposta agli effetti tossici di queste sostanze.


E per quanto riguarda gli animali?

Nei cinque giorni che intercorrono tra l’irrorazione del prodotto – che viene assorbito dalle foglie e gradualmente arriva alle radici provocando l’insecchimento- e la sua degradazione, quando perde la sua efficacia, è facile che animali selvatici, domestici o di allevamento entrino a contatto diretto con il diserbante e tanto più avverrà vicino al momento dell’irrorazione tanto più saranno visibili gli effetti.
La perdita di pelo e penne che rimangono più o meno urticanti al contatto è il sintomo più visibile.

L’aborto è frequente tra le vacche.

La morte del pollame colpito dalle fumigazioni o mentre si abbevera con acqua contaminata è stata confermata, come la morte di pesci nei fiumi contaminati e della totalità dei pesci di lago.

Il Glifosate è tossico per alcuni organismi benefici come certi parassiti, artropodi predatori ed artropodi del terreno che sono importanti per la sua areazione e per la formazione di humus. Uno studio sulle trote arcobaleno e sul pesce tilapia hanno riscontrato che la sostanza chimica ha causato difficoltà nel nuoto e problemi respiratori. Questi cambiamenti comportamentali hanno alterato la loro alimentazione, migrazione e capacità riproduttiva ed hanno fatto loro perdere la capacità di difendersi. Così il Glifosate colpisce anche gli uccelli; uno studio su una popolazione di uccelli ha mostrato che questa sostanza è moderatamente tossica per loro; colpisce gli uccelli perché dipendono per la loro alimentazione dalle piante che vengono contaminate. Studi nel settore, hanno dimostrato che alcuni gruppi di mammiferi sono stati contaminati dal Glifosate, a causa della vegetazione morta che loro e le loro prede usano come cibo e protezione. Uno studio neozelandese ha mostrato che il Glifosate colpisce sostanzialmente la crescita e la sopravvivenza di uno dei più comuni vermi presenti nei terreni agricoli.


Ma per l’ambiente?

Il Glifosate viene usato come diserbante per il “decoro” delle strade pubbliche e nell'ambito della campagna "polline sicuro" con la scusa di combattere le allergie da polline (in realtà, anziché ridurre le fonti di produzione di polline, se ne determina un aumento significativo con la proliferazione delle graminacee, oltre alla nebulizzazione nell’aria di principi chimici tossici anche in aree urbanizzate e ad alta intensità di traffico), ben sapendo che, una volta effettuato il primo trattamento, si dovrà continuare anche negli anni successivi per evitare la proliferazione delle erbe più aggressive, libere di espandersi, in seguito alla scomparsa della vegetazione che presidiava il terreno.

Il Glifosate è conosciuto per essere il più statico nei terreni. Si fissa negli strati superiori. Altri studi, tuttavia, concludono che il Glifosate può essere facilmente rimosso da alcuni tipi di terreno. Dosi subletali di Glifosate trasportate dal vento danneggiano la flora selvatica e possono colpire alcune specie a più di 20 metri dal sito fumigato.
Analizzare il residuo di Glifosate è costoso ed ingombrante. Per questa ragione, il governo degli USA non compie di routine questi studi. Esistono alcune ricerche che dimostrano che il Glifosate può essere veicolato dalle piante alle parti utilizzate per il cibo. Per esempio, il Glifosate è stato trovato nelle fragole, nei mirtilli nei lamponi, nella lattuga, nelle carote e nell’orzo. In accordo con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, usare il Glifosate per seccare il grano prima che sia raccolto dà come risultato la permanenza nel grano di “residui significativi”.
E ancora una volta: perché il Dipartimento di Stato non dice niente riguardo all’impatto sul terreno e sulle piante degli altri ingredienti che sono stati usati nelle formule commerciali con Glifosate?

Il Glifosate è altamente solubile in acqua. In accordo con l’EPA (Agenzia per la Protezione Ambientale degli USA), può entrare nei sistemi acquatici attraverso spruzzi accidentali o vento. Se noi accettiamo che il Glifosate è facilmente assorbito nelle particelle del terreno, avrà anche una piccola potenzialità di contaminazione della superficie.

Il Glifosate è uno dei pesticidi maggiormente presente nelle falde acquifere sotterranee



Queste tematiche che vengono sollevate da privati o associazioni non vengono prese mai in considerazione da Enti Pubblici come ASL, Ministero Della Sanità che avrebbero lo scopo di salvaguardare la nostra salute.
Anzi tendono a coprire l’evidenza dei fatti forse nell’intento di non danneggiare il mercato, attentando alla nostra salute.
In questo modo appoggiano l’interesse economico di alcune case farmaceutiche, Bayer, Monsanto che detengono il 75% del mercato di pesticidi che poi sono le stesse che producono quei farmaci che dovrebbero curarci da quelle patologie che loro stessi provocano.
Vorrei ricordarvi che tutti i farmaci che vengono usati per curare le suddette malattie, vengono comprati dallo stato a prezzi impressionati e poi resi mutuabili per i malati cronici.
E’ chiaro che a qualcuno sta a cuore proteggere un mercato che non è sicuramente quello agricolo, ma quello farmaceutico, come al solito alle spalle dei contribuenti.

Ci sono sempre più agricoltori che utilizzano erbicidi in modo irresponsabile anche al di fuori delle aree coltivate, ma anche semplici cittadini che irrorano le fasce erbose con diserbanti per evitare lo sviluppo della vegetazione spontanea senza valutare minimamente gli effetti negativi sulla perdita di biodiversità, di maturità, di stabilità e di funzionalità, oltre che sulla stabilità del terreno. La pratica del diserbo, erroneamente considerata una alternativa allo sfalcio, viene ora proposta dalle amministrazioni per il “decoro” delle strade pubbliche e con la inconsistente scusa di combattere le allergie da polline (ben sapendo che, una volta effettuato il primo trattamento, si sarà costretti a continuare anche negli anni successivi per evitare la proliferazione delle erbe più aggressive, libere di espandersi in seguito alla scomparsa della vegetazione che presidiava il terreno).


…..


 Ovviamente nessuno vuole limitare la libertà del suo utilizzo ma proprio perché di libertà stiamo parlando e il Rodeo Gold che viene utilizzato su spazi pubblici, la nostra libertà e i nostri diritti vengono rispettati?
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-RISCHIO DI TRATTAMENTI SU TERRENI DI TERZI (frontisti):come minimo obbligo di comunicazione preventiva e di consenso informato

-OBBLIGO DI CARTELLONISTICA DI PERICOLO SULLE ZONE TRATTATE considerato che il prodotto non è così innocuo


-DERIVA SU AZIENDE BIOLOGICHE, con perdita della certificazione sugli appezzamenti coinvolti, quindi perdita economica e inconsapevole
-INIBIZIONE DELLA LIBERTA’ PERSONALE
-SPOLVERAMENTO DELLE AUTO IN CORSA E INQUINAMENTO ANCHE DEI DOTTI DELL’ARIA


Ma per un attimo torniamo al nostro operaio…
Lui sa cosa c’è dietro all’etichetta del prodotto che sta usando e quali rischi corre?

DOSSIER DENUNCIA
Allarme della Legambiente Liguria sull’uso di diserbante da parte dell’Amiu nelle aiuole e nelle strade della città: gli ecologisti sostengono che la sostanza usata - che sino a qualche mese fa era il Glifosate - inquina ed è pericolosa per la salute degli operatori Amiu che la trattano distribuendola in ogni zona verde della città dove esiste la necessità di bloccare la crescita di erbacce.
I dipendenti Amiu - avvisano gli ecologisti - per evitare guai alla propria salute dovrebbero indossare guanti e stivali speciali, adeguati per il trattamento delle sostanze acide , ma anche particolari occhiali e una mascherina. Invece oggi gli operatori dell’Amiu al massimo indossano un paio di guanti da lavoro e dei comunissimi stivali. La vicenda - a detta di Legambiente - non sarebbe all’attenzione dei sindacati perchè quasi sempre gli operatori hanno contratti a termine che inducono a non fare valere le proprie ragioni. Per esemplificare quanto il Glifosate possa essere nocivo Legambiente Liguria ha effettuato dei blitz con macchina fotografica in varie zone della città dove gli operatori Amiu effettuano il diserba mento. Per spiegare i danni da diserbante gli ecologisti riportano la dettagliata indagine svolta da Edoardo Magnone , ex chimico universitario. Una ricerca in cui, fra l’altro si legge: Il composto il cui principio attivo è costituito da un derivato fosfonato della glicina - cimicamente N-fosfonometilglicina del gruppo del phosphinicacidi - viene usato con lo scopo di controllare la crescita dell’erba . I primi sintomi su questi organismi si manifestano in media dopo 7 - 10 giorni del trattamento e , a seconda della concentrazione e della tecnica di dispersione, si possono osservare iniziali ingiallimenti delle piante fino a dissecazione totale. Dai produttori è consigliato un trattamento eseguito quando lo sviluppo fogliare delle malerbe consenta un adeguato assorbimento per favorire la successiva migrazione sino agli organi sotterranei delle piante.
Sempre leggendo le schede tecniche di sicurezza fornite dei prodotti si possono trovare le modalità d’uso. In tali schede si consiglia di non trattare le piante nelle giornate ventose, al fine di evitare fenomeni di deriva sulle culture vicine, sia nel caso di previsione a breve termine di precipitazioni atmosferiche.
Inoltre sono fornite indicazioni sulla corretta modalità sulle misure igieniche da adottare durante la manipolazione, come non mangiare, ne bere, ne fumare. Lavarsi mani e indumenti, separatamente, prima di riutilizzarli e l’uso degli indumenti protettivi da parte degli operatori. Esiste la prova del desorbimento del composto nel terreno e quindi un movimento verso le acque freatiche, con assorbimento delle piante commestibili ed inserimento nella catena alimentare. L’AZIENDA: DILUITO E’ UN PRODOTTO SICURO
Il Glifosate diluito in modo adeguato non è dannoso ne per l’ambiente ne per la salute dei lavoratori e dei passanti. E’ secca la smentita del portavoce dell’Amiu che, dopo aver confermato che la sostanza usata per il diserbamento è proprio il Glifosate, aggiunge: La sostanza non è pericolosa come viene ventilato dagli ecologisti che periodicamente lanciano campagne contro l’uso del diserbante, ora colpevole di uccidere le lumache, ora di avvelenare sino ad ammazzare anche i cani che passeggiano nelle aiuole. Dall’azienda precisano: con la diluizione di 2,5 litri per ogni cento litri di acqua non ci sarebbe pericolo neppure bevendola. Se, invece, per assurdo il diserbante venisse bevuto allo stato puro al massimo provocherebbe un mal di pancia.

TESTIMONIANZE
…Fin dall'inizio abbiamo avuto problemi di intossicazione, nausea, giramenti di testa, debolezza, agitazione, a me capita di avere un fastidio alle ghiandole linfatiche del collo. Il fatto e che ancora adesso, dopo che ho sostituito una parte del terreno dell'orto, pensavo di avere risolto il problema e finalmente realizzare il tanto desiderato orto biologico, invece dopo avere piantato a novembre cipolle, agli, fave, piselli, adesso che li consumiamo non stiamo bene, notiamo un senso di pesantezza e una leggera nausea. Credo che anche il terreno nuovo che ho sostituito, (e una striscia di terreno separata da una fila di mattoni) a motivo delle piogge sia stato contaminato dal vecchio terreno. Ho letto da qualche che le molecole del Glifosate si degradano lentamente e rimangono nel terreno fino a tre anni, sottoforma di un metabolita chiamato AMPA acido aminometilfosfonico. In effetti ho notato che il terreno portato altrove e utilizzato per impiantare il nuovo prato non ha dato problemi, credo, però ho notato in alcune piantine di girasole nate spontaneamente, delle malformazioni. Inoltre anche degli alberi di limone e mandarancio che erano stati sfiorati all'epoca, diventando in parte ingialliti, danno dei frutti che quando li consumiamo danno gli effetti già illustrati. In conclusione ogni anno ho piantato degli ortaggi che sistematicamente ho distrutto dopo aver consumato i primi prodotti. In un'altra striscia di terreno dove ho sostituito il terreno alcuni mesi fà non ho problemi.
Per quanto riguarda il Glifosate ho chiesto alla ditta produttrice qualche chiarimento. Forse dovrei fare esaminare il prodotto, ma pare che sia costoso. Vedremo io sono intenzionato ad andare in fondo alla faccenda.

...bruciore alle mani, mal di testa e senso di malessere generale per giorni dopo aver raccolto delle penne di uccello nel parco giochi…

…I PRODOTTI A BASE DI GLIFOSATE SONO PERICOLOSI E, SEMPRE AMMESSO CHE VENGANO USATI CON I DOVUTI MODI E AVVERTENDO LA POPOLAZIONE , non possiamo impedire ai nostri animali e a quelli selvatici di venirne a contatto col rischio che chiunque di noi o nostro figlio, magari solo perché ha già dei problemi di salute , corra dei seri rischi in nome del decoro cittadino.

… L’ ENPA denuncia: strage di gatti per il diserbante

Glifosate? no grazie! Rodeo gold? è lo stesso


La sopravvivenza dell’umanità dipenderà dal nostro grado di competenza ecologica, dalla nostra capacità di comprendere i principi dell’ecologia e di vivere in conformità con essi.

Affinchè una situazione come questa divenga per tutti occasione per una vera passeggiata salutare e non un rischio inutile per la nostra vita, per la qualità dell’ambiente e per il patrimonio che lasceremo alle prossime generazioni.


Certo il decoro cittadino è un importante biglietto da visita ma la domanda finale è sempre la stessa:
DOVE VOGLIAMO ANDARE ?


Cosa vogliamo lasciare dietro di noi, la distruzione e l’inquinamento totale ?

Fermiamoci un attimino….e riflettiamo. Finché siamo in tempo.


glifosate - albero raggiunto dall'irrorazione sui binari ferroviari (2010)





glifosate - anomala moria di uccelli (2010)



glifosate - anomala moria di uccelli (2010)



2015 Utilizzo glifosate, CIVILIS Manfredonia: Provincia diffida ANAS



PER APPROFONDIRE

glifosate: nome commerciale

glifosate - nome commercale

glifosate: 2016 GLIFOSATE, MODIFICATO L’ELENCO DEI PRODOTTI

glifosate: 2016 Dal glifosato al dicamba, il nuovo pesticida di Monsanto in arrivo il prossimo anno. Già pronti anche sementi OGM resistenti all’erbicida

DICAMBA: il dicamba è una sostanza chimica risalente agli anni sessanta ma oggi inserita in un nuovo cocktail che è già stato definito neurotossico, causa di danni al sistema riproduttivo, portatore di rischi di malformazione del feto, al fegato e i reni, tossico per gli uccelli e le specie acquatiche, motivo di percolazione nelle acque sotterranee.
Fratello del glifosate, mandato in pensione dopo 40 anni di massiccio impiego (non per gli effetti collaterali,  poco considerati dai politici e dalle amministrazioni, ma per un motivo molto più banale: il suo impiego non era più così redditizio perché il brevetto è decaduto da qualche anno ), come i suoi predecessori, oltre alla tossicità e i danni ambientali, impone necessariamente l'utilizzo di semi brevettati allo scopo.

Tra i nomi commercali Mondak 480


Glifosate è il principio attivo ma in vendita lo si trova con nomi commerciali:
sygenta catalogo 2019






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