Ultimamente sto affrontando argomenti grandi ed importanti e lo sto facendo senza un titolo accademico o un qualunque riconoscimento di competenza specifica.
Io sono sempre stata per il progresso e l'innovazione, ma, negli ultimi anni, queste parole hanno assunto talvolta un significato negativo, in una realtà sempre più simile alla favola del re nudo.
Credo nella scienza e nel sapere, quello vero
Non credo nella scienza a servizio del potere e del business.
Non credo nella scienza che, anche in buona fede, ha perso il contatto con la vita di tutti i giorni, non vede al di là delle quattro mura di un laboratorio e analizza i risultati sulla carta o in realtà protette come se la bomba atomica non ci avesse insegnato niente.
Non credo nel sapere fatto di mezze verità, pilotato, addomesticato dagli interessi di pochi e che guida leggi che sono a nostro danno ma con l'etichetta di "a nostra tutela".
Non credo in "consulenze" di esperti che si tramutano in leggi e decreti che permettono o favoriscono mostruosità come allevamenti intensivi e agricoltura industriale con i suoi fanghi e veleni.
Non credo in quei protocolli di analisi che assolvono quel tal prodotto perchè effettuate inmodo parziale sull'alimento finale o sull'ambiente. Protocolli di analisi che non considerano che la tossicità non è solo "x" uccide o fa male subito. La tossicità è anche quella da accumulo. Per un veleno immediatamente "visibile" si cerca l'antidoto o la cura e si evita. Un veleno "occulto", si accumula nell'organismo associandosi anche a suoi simili, indebolisce l'organismo e può essere alla base di patologie non imputabili a quel velemo da cui non ci si difende nè si evita. Un veleno occulto, non ritenuto tale perchè non ha tossicità immediata è escluso dai protocolli di analisi ufficiali e ci rende inermi.
Non credo in quei protocolli di analisi che assolvono quel tal prodotto perchè effettuate inmodo parziale sull'alimento finale o sull'ambiente. Protocolli di analisi che non considerano che la tossicità non è solo "x" uccide o fa male subito. La tossicità è anche quella da accumulo. Per un veleno immediatamente "visibile" si cerca l'antidoto o la cura e si evita. Un veleno "occulto", si accumula nell'organismo associandosi anche a suoi simili, indebolisce l'organismo e può essere alla base di patologie non imputabili a quel velemo da cui non ci si difende nè si evita. Un veleno occulto, non ritenuto tale perchè non ha tossicità immediata è escluso dai protocolli di analisi ufficiali e ci rende inermi.
Non credo nella ricerca che vede un'unica strada, spesso la più facile perchè illuminata dai dio denaro e potere.
Non credo nell'informazione e nella formazione che sembrano mettere sempre più in evidenza le competenze in pnl, talvolta a spese di vere conoscenze.
Credo in una scienza libera e indipendente, rispettosa della vita e dell'ambiente.
Credo in una ricerca capace di trovare la quadra tra i principi appena elencati e un utile economico per chi lavora.
Credo in una ricerca che non ha bisogno di mezzucci come consulenze di parte e protocolli che non prevedono la ricerca di tutte le componenti chimiche e il risultato tossico dei loro abbinamenti, per far approvare un nuovo reddtizio brevetto.
Credo in una ricerca che sa che non tutto ciò che si può fare è lecito farlo. Una ricerca che non si lascia accecare dall'ego umano e non si sostituisce a Dio nell'illusione che combattere, sottomettere, piegare e spezzare non presenti, prima o poi, un conto da pagare.
Paranoica complottista? Ebbene si: è una medaglia di cui vado fiera dai tempi della lotta al glifosate, quando ancora non era, giustamente, demonizzato.
da un post del 2010
DISERBANTE (e non solo) PER IL DECORO CITTADINO: FORSE NON TUTTI SANNO CHE...
30 giugno 2010
DISERBANTE PER IL DECORO CITTADINO: FORSE NON TUTTI SANNO CHE...
Una
sempre più grande attenzione è riposta nelle etichette dei cibi che dai
più disparati supermercati raggiungono le nostre tavole. Giustissimo!
Ognuno di noi deve dare quest’importanza alla propria salute e a quella
della propria famiglia. Ma siamo davvero sicuri che mangiar sano basti a
star bene quando girato l’angolo dietro casa ci ritroviamo magari a
salutare quel tal operaio intento a spruzzare non si sa bene cosa lungo
la via? Quell’operaio lavora per il decoro cittadino e magari starà
usando il prodotto più in voga del momento…il RODEO GOLD.
Cos’è il RODEO GOLD?
Il
RODEO GOLD è un fitoregolatore eco-compatibile di nuova generazione
approvato dal ministero della sanità. Viene utilizzato da molte
amministrazioni comunali, ANAS e Ferrovie in quanto coniuga il risparmio
di tempo, risorse ed energie alla sua sicurezza.
Come da pubblicità:
1.
A basse dosi può essere usato per bloccare la crescita delle piante o
solo la loro fioritura (nel caso specifico del controllo dei pollini
allergizzanti, quando si usa per bloccare solo la fioritura senza
devitalizzare completamente le piante allergeniche) mentre se usato a
dosi leggermente più alte può devitalizzare la radice della pianta
raggiungendo la bonifica dell'essenza vegetale;
2. Il Rodeo Gold,
dosato nel giusto modo, può arrivare al controllo di qualsiasi specie
vegetale, sia essa erbacea sia arborea, permettendo quindi all'operatore
di effettuare senza inconvenienti qualsiasi tipo d'intervento;
3.
Il Rodeo Gold presenta la massima efficienza potendo effettuare tutte
le operazioni relative alla gestione delle erbe infestanti
(devitalizzazione, controllo, gestione, bonifica) sia erbacee sia
arboree: un unico prodotto per ogni esigenza
4. È biodegradabile e
la sua tossicità risulta essere inferiore al sale da cucina (1,7), alla
vitamina A (2,5), all’aspirina (5), alla nicotina e persino 26 volte
meno della caffeina.
Un prodotto dunque perfetto!
Ma sarà davvero così?
Il
principio attivo del RODEO GOLD è il Glifosate e se la memoria non ci
aiuta basta ripercorrere la storia della MONSANTO per capirne un po’ di
più e scoprire che è già tristemente noto e non di sicuro per i suoi
pregi…
Pubblicizzato dai produttori come un prodotto
innocuo, il Glifosate è stato oggetto di numerose ricerche effettuate da
istituti scientifici indipendenti che hanno invece provato quanto sia
tossico sia per l’uomo che per gli animali.
Questo
diserbante, nato come Roundup, è spesso utilizzato in coltivazioni Ogm
ed è presente in numerosi prodotti destinati all’agricoltura.
"Il
Glifosate ha la caratteristica di durare pochi giorni ma degradandosi
dà origine a metaboliti dannosi". Per tradurre: la sostanza di cui è
composto il diserbante sparisce e si ha una trasformazione in sostanza
attiva che in parte viene assorbita dal terreno. Che cosa comportano
questi metaboliti?
Secondo i risultati delle ricerche di
Criigen, l’esposizione a quantità molto basse di questo diserbante
impedisce l’azione degli androgeni, ormoni virilizzanti, innescando i
danni al Dna delle cellule umane. Effetti preoccupanti affollano le
riviste scientifiche, dovuti alla presenta nell’ambiente di questo
diserbante, sino ad ora sottovalutati per il fatto che i produttori di
antiparassitari presentano per lo più alle autorità studi sugli effetti
del Glyphosate da solo, mentre il miscuglio commercializzato e per lo
più non dichiarato è molto più attivo.
Ma non solo…
Il
Glifosate è la più frequente causa di problemi di avvelenamento in
Italia (SIAF – rapporto 2005) e disturbi di molte funzioni del corpo
sono stati riportati dopo l’esposizione a normali livelli d’uso.
Il
Glifosate può essere causa di aborti spontanei e anche a dosi molto
basse provocherebbe gravi danni neurologici, intestinali e cardiaci
sugli embrioni. Studi rilevano inoltre riduzioni della grandezza del
capo, alterazioni genetiche nel sistema nervoso centrale, un incremento
della morte delle cellule del cranio e deformazione della cartilagine .
studi
dimostrano che il glyphosate agisce come un distruttore dell’attività
della citocromo P450 aromatasi dei mammiferi a concentrazioni 100 volte
inferiore a quelle consigliate nell'uso in agricoltura; questo è
evidente sulle cellule della placenta umana dopo solo 18 ore
Nella
maggior parte dei casi colpisce la pelle e provoca irritazione agli
occhi dei lavoratori a seguito dell’esposizione durante la fase di
miscelazione, il trasporto o l’applicazione del prodotto. Sono anche
state riportate nausea, difficoltà respiratorie, alterazioni della
pressione sanguigna e reazioni allergiche. I medici in Giappone hanno
certificato casi di avvelenamento, soprattutto attraverso cause
accidentali, ma anche attraverso l’esposizione lavorativa. I sintomi
dell’avvelenamento acuto includono dolore gastrointestinale, pesante
perdita di liquido gastroenterico, vomito, eccesso di liquido polmonare,
congestione polmonare, perdita di coscienza, distruzione di globuli
rossi e danno epatico, senza contare che secondo alcuni studi i suoi
effetti di cito e genotossicità potrebbero non essere limitati al regno
vegetale. Dopo ripetute fumigazioni, gli indiani Yanacona in Cauca
stanno soffrendo di molti di questi sintomi. Le abitazioni di queste
comunità sono state fumigate indiscriminatamente ed i bambini sono stati
i più colpiti.
Esiste la prova del desorbimento del
composto nel terreno e quindi un movimento verso le acque freatiche, con
assorbimento delle piante commestibili ed inserimento nella catena
alimentare. Studi indicano che la sostanza può provocare l’erosione del
tratto gastrointestinale, elettrocardiogrammi anormali e pressione
sanguigna bassa , mal funzionamento del rene, battito cardiaco
accelerato, gonfiori sul viso, formicolio della pelle e ricorrenti
eczemi. L’ingestione comporta gravi forme di avvelenamento con
conseguente arresto cardiaco e respiratorio seguito da coma e decesso.
Il Glifosate provoca un’alterazione della mitosi cellulare che può essere collegata al tumore nell’uomo.
L’uso
del Glifosate, secondo uno studio scientifico pubblicato sulla rivista
Cancer, comporterebbe l’aumento dei linfomi non Hodgin, quel tipo di
tumore di cui spesso abbiamo sentito parlare a proposito dei soldati a
contatto con l’uranio impoverito.
E, come già detto, il
Glifosate non è usato da solo. Gli studi sulla sicurezza ambientale del
Glifosate sono incompleti se non considerano la sua azione combinata con
gli altri ingredienti, che al momento non sono nemmeno menzionati nelle
etichette della formula. L’abitudine all’utilizzo della parola
“glifosato” per evitare di nominare gli ingredienti aggiunti serve ad
ingannare l’opinione pubblica e la società riguardo ai pericoli
potenziali per l’ambiente e per la popolazione esposta agli effetti
tossici di queste sostanze.
E per quanto riguarda gli animali?
Nei
cinque giorni che intercorrono tra l’irrorazione del prodotto – che
viene assorbito dalle foglie e gradualmente arriva alle radici
provocando l’insecchimento- e la sua degradazione, quando perde la sua
efficacia, è facile che animali selvatici, domestici o di allevamento
entrino a contatto diretto con il diserbante e tanto più avverrà vicino
al momento dell’irrorazione tanto più saranno visibili gli effetti.
La perdita di pelo e penne che rimangono più o meno urticanti al contatto è il sintomo più visibile.
L’aborto è frequente tra le vacche.
La
morte del pollame colpito dalle fumigazioni o mentre si abbevera con
acqua contaminata è stata confermata, come la morte di pesci nei fiumi
contaminati e della totalità dei pesci di lago.
Il
Glifosate è tossico per alcuni organismi benefici come certi parassiti,
artropodi predatori ed artropodi del terreno che sono importanti per la
sua areazione e per la formazione di humus. Uno studio sulle trote
arcobaleno e sul pesce tilapia hanno riscontrato che la sostanza chimica
ha causato difficoltà nel nuoto e problemi respiratori. Questi
cambiamenti comportamentali hanno alterato la loro alimentazione,
migrazione e capacità riproduttiva ed hanno fatto loro perdere la
capacità di difendersi. Così il Glifosate colpisce anche gli uccelli;
uno studio su una popolazione di uccelli ha mostrato che questa sostanza
è moderatamente tossica per loro; colpisce gli uccelli perché
dipendono per la loro alimentazione dalle piante che vengono
contaminate. Studi nel settore, hanno dimostrato che alcuni gruppi di
mammiferi sono stati contaminati dal Glifosate, a causa della
vegetazione morta che loro e le loro prede usano come cibo e protezione.
Uno studio neozelandese ha mostrato che il Glifosate colpisce
sostanzialmente la crescita e la sopravvivenza di uno dei più comuni
vermi presenti nei terreni agricoli.
Ma per l’ambiente?
Il
Glifosate viene usato come diserbante per il “decoro” delle strade
pubbliche e nell'ambito della campagna "polline sicuro" con la scusa di
combattere le allergie da polline (in realtà, anziché ridurre le fonti
di produzione di polline, se ne determina un aumento significativo con
la proliferazione delle graminacee, oltre alla nebulizzazione nell’aria
di principi chimici tossici anche in aree urbanizzate e ad alta
intensità di traffico), ben sapendo che, una volta effettuato il primo
trattamento, si dovrà continuare anche negli anni successivi per evitare
la proliferazione delle erbe più aggressive, libere di espandersi, in
seguito alla scomparsa della vegetazione che presidiava il terreno.
Il
Glifosate è conosciuto per essere il più statico nei terreni. Si fissa
negli strati superiori. Altri studi, tuttavia, concludono che il
Glifosate può essere facilmente rimosso da alcuni tipi di terreno. Dosi
subletali di Glifosate trasportate dal vento danneggiano la flora
selvatica e possono colpire alcune specie a più di 20 metri dal sito
fumigato.
Analizzare il residuo di Glifosate è costoso ed
ingombrante. Per questa ragione, il governo degli USA non compie di
routine questi studi. Esistono alcune ricerche che dimostrano che il
Glifosate può essere veicolato dalle piante alle parti utilizzate per il
cibo. Per esempio, il Glifosate è stato trovato nelle fragole, nei
mirtilli nei lamponi, nella lattuga, nelle carote e nell’orzo. In
accordo con l’Organizzazione Mondiale della Sanità, usare il Glifosate
per seccare il grano prima che sia raccolto dà come risultato la
permanenza nel grano di “residui significativi”.
E ancora una
volta: perché il Dipartimento di Stato non dice niente riguardo
all’impatto sul terreno e sulle piante degli altri ingredienti che sono
stati usati nelle formule commerciali con Glifosate?
Il
Glifosate è altamente solubile in acqua. In accordo con l’EPA (Agenzia
per la Protezione Ambientale degli USA), può entrare nei sistemi
acquatici attraverso spruzzi accidentali o vento. Se noi accettiamo che
il Glifosate è facilmente assorbito nelle particelle del terreno, avrà
anche una piccola potenzialità di contaminazione della superficie.
Il Glifosate è uno dei pesticidi maggiormente presente nelle falde acquifere sotterranee
Queste
tematiche che vengono sollevate da privati o associazioni non vengono
prese mai in considerazione da Enti Pubblici come ASL, Ministero Della
Sanità che avrebbero lo scopo di salvaguardare la nostra salute.
Anzi tendono a coprire l’evidenza dei fatti forse nell’intento di non danneggiare il mercato, attentando alla nostra salute.
In
questo modo appoggiano l’interesse economico di alcune case
farmaceutiche, Bayer, Monsanto che detengono il 75% del mercato di
pesticidi che poi sono le stesse che producono quei farmaci che
dovrebbero curarci da quelle patologie che loro stessi provocano.
Vorrei
ricordarvi che tutti i farmaci che vengono usati per curare le suddette
malattie, vengono comprati dallo stato a prezzi impressionati e poi
resi mutuabili per i malati cronici.
E’ chiaro che a qualcuno sta a
cuore proteggere un mercato che non è sicuramente quello agricolo, ma
quello farmaceutico, come al solito alle spalle dei contribuenti.
Ci
sono sempre più agricoltori che utilizzano erbicidi in modo
irresponsabile anche al di fuori delle aree coltivate, ma anche semplici
cittadini che irrorano le fasce erbose con diserbanti per evitare lo
sviluppo della vegetazione spontanea senza valutare minimamente gli
effetti negativi sulla perdita di biodiversità, di maturità, di
stabilità e di funzionalità, oltre che sulla stabilità del terreno. La
pratica del diserbo, erroneamente considerata una alternativa allo
sfalcio, viene ora proposta dalle amministrazioni per il “decoro” delle
strade pubbliche e con la inconsistente scusa di combattere le allergie
da polline (ben sapendo che, una volta effettuato il primo trattamento,
si sarà costretti a continuare anche negli anni successivi per evitare
la proliferazione delle erbe più aggressive, libere di espandersi in
seguito alla scomparsa della vegetazione che presidiava il terreno).
…..
Ovviamente
nessuno vuole limitare la libertà del suo utilizzo ma proprio perché di
libertà stiamo parlando e il Rodeo Gold che viene utilizzato su spazi
pubblici, la nostra libertà e i nostri diritti vengono rispettati?
>
-RISCHIO DI TRATTAMENTI SU TERRENI DI TERZI (frontisti):come minimo obbligo di comunicazione preventiva e di consenso informato
-OBBLIGO DI CARTELLONISTICA DI PERICOLO SULLE ZONE TRATTATE considerato che il prodotto non è così innocuo
-DERIVA
SU AZIENDE BIOLOGICHE, con perdita della certificazione sugli
appezzamenti coinvolti, quindi perdita economica e inconsapevole
-INIBIZIONE DELLA LIBERTA’ PERSONALE
-SPOLVERAMENTO DELLE AUTO IN CORSA E INQUINAMENTO ANCHE DEI DOTTI DELL’ARIA
Ma per un attimo torniamo al nostro operaio…
Lui sa cosa c’è dietro all’etichetta del prodotto che sta usando e quali rischi corre?
DOSSIER DENUNCIA
Allarme
della Legambiente Liguria sull’uso di diserbante da parte dell’Amiu
nelle aiuole e nelle strade della città: gli ecologisti sostengono che
la sostanza usata - che sino a qualche mese fa era il Glifosate -
inquina ed è pericolosa per la salute degli operatori Amiu che la
trattano distribuendola in ogni zona verde della città dove esiste la
necessità di bloccare la crescita di erbacce.
I dipendenti Amiu -
avvisano gli ecologisti - per evitare guai alla propria salute
dovrebbero indossare guanti e stivali speciali, adeguati per il
trattamento delle sostanze acide , ma anche particolari occhiali e una
mascherina. Invece oggi gli operatori dell’Amiu al massimo indossano un
paio di guanti da lavoro e dei comunissimi stivali. La vicenda - a detta
di Legambiente - non sarebbe all’attenzione dei sindacati perchè quasi
sempre gli operatori hanno contratti a termine che inducono a non fare
valere le proprie ragioni. Per esemplificare quanto il Glifosate possa
essere nocivo Legambiente Liguria ha effettuato dei blitz con macchina
fotografica in varie zone della città dove gli operatori Amiu effettuano
il diserba mento. Per spiegare i danni da diserbante gli ecologisti
riportano la dettagliata indagine svolta da Edoardo Magnone , ex chimico
universitario. Una ricerca in cui, fra l’altro si legge: Il composto il
cui principio attivo è costituito da un derivato fosfonato della
glicina - cimicamente N-fosfonometilglicina del gruppo del
phosphinicacidi - viene usato con lo scopo di controllare la crescita
dell’erba . I primi sintomi su questi organismi si manifestano in media
dopo 7 - 10 giorni del trattamento e , a seconda della concentrazione e
della tecnica di dispersione, si possono osservare iniziali
ingiallimenti delle piante fino a dissecazione totale. Dai produttori è
consigliato un trattamento eseguito quando lo sviluppo fogliare delle
malerbe consenta un adeguato assorbimento per favorire la successiva
migrazione sino agli organi sotterranei delle piante.
Sempre
leggendo le schede tecniche di sicurezza fornite dei prodotti si possono
trovare le modalità d’uso. In tali schede si consiglia di non trattare
le piante nelle giornate ventose, al fine di evitare fenomeni di deriva
sulle culture vicine, sia nel caso di previsione a breve termine di
precipitazioni atmosferiche.
Inoltre sono fornite indicazioni
sulla corretta modalità sulle misure igieniche da adottare durante la
manipolazione, come non mangiare, ne bere, ne fumare. Lavarsi mani e
indumenti, separatamente, prima di riutilizzarli e l’uso degli indumenti
protettivi da parte degli operatori. Esiste la prova del desorbimento
del composto nel terreno e quindi un movimento verso le acque freatiche,
con assorbimento delle piante commestibili ed inserimento nella catena
alimentare. L’AZIENDA: DILUITO E’ UN PRODOTTO SICURO
Il Glifosate
diluito in modo adeguato non è dannoso ne per l’ambiente ne per la
salute dei lavoratori e dei passanti. E’ secca la smentita del portavoce
dell’Amiu che, dopo aver confermato che la sostanza usata per il
diserbamento è proprio il Glifosate, aggiunge: La sostanza non è
pericolosa come viene ventilato dagli ecologisti che periodicamente
lanciano campagne contro l’uso del diserbante, ora colpevole di uccidere
le lumache, ora di avvelenare sino ad ammazzare anche i cani che
passeggiano nelle aiuole. Dall’azienda precisano: con la diluizione di
2,5 litri per ogni cento litri di acqua non ci sarebbe pericolo neppure
bevendola. Se, invece, per assurdo il diserbante venisse bevuto allo
stato puro al massimo provocherebbe un mal di pancia.
TESTIMONIANZE
…Fin
dall'inizio abbiamo avuto problemi di intossicazione, nausea, giramenti
di testa, debolezza, agitazione, a me capita di avere un fastidio alle
ghiandole linfatiche del collo. Il fatto e che ancora adesso, dopo che
ho sostituito una parte del terreno dell'orto, pensavo di avere risolto
il problema e finalmente realizzare il tanto desiderato orto biologico,
invece dopo avere piantato a novembre cipolle, agli, fave, piselli,
adesso che li consumiamo non stiamo bene, notiamo un senso di pesantezza
e una leggera nausea. Credo che anche il terreno nuovo che ho
sostituito, (e una striscia di terreno separata da una fila di mattoni) a
motivo delle piogge sia stato contaminato dal vecchio terreno. Ho letto
da qualche che le molecole del Glifosate si degradano lentamente e
rimangono nel terreno fino a tre anni, sottoforma di un metabolita
chiamato AMPA acido aminometilfosfonico. In effetti ho notato che il
terreno portato altrove e utilizzato per impiantare il nuovo prato non
ha dato problemi, credo, però ho notato in alcune piantine di girasole
nate spontaneamente, delle malformazioni. Inoltre anche degli alberi di
limone e mandarancio che erano stati sfiorati all'epoca, diventando in
parte ingialliti, danno dei frutti che quando li consumiamo danno gli
effetti già illustrati. In conclusione ogni anno ho piantato degli
ortaggi che sistematicamente ho distrutto dopo aver consumato i primi
prodotti. In un'altra striscia di terreno dove ho sostituito il terreno
alcuni mesi fà non ho problemi.
Per quanto riguarda il Glifosate
ho chiesto alla ditta produttrice qualche chiarimento. Forse dovrei fare
esaminare il prodotto, ma pare che sia costoso. Vedremo io sono
intenzionato ad andare in fondo alla faccenda.
...bruciore
alle mani, mal di testa e senso di malessere generale per giorni dopo
aver raccolto delle penne di uccello nel parco giochi…
…I
PRODOTTI A BASE DI GLIFOSATE SONO PERICOLOSI E, SEMPRE AMMESSO CHE
VENGANO USATI CON I DOVUTI MODI E AVVERTENDO LA POPOLAZIONE , non
possiamo impedire ai nostri animali e a quelli selvatici di venirne a
contatto col rischio che chiunque di noi o nostro figlio, magari solo
perché ha già dei problemi di salute , corra dei seri rischi in nome del
decoro cittadino.
… L’ ENPA denuncia: strage di gatti per il diserbante
Glifosate? no grazie! Rodeo gold? è lo stesso
La
sopravvivenza dell’umanità dipenderà dal nostro grado di competenza
ecologica, dalla nostra capacità di comprendere i principi dell’ecologia
e di vivere in conformità con essi.
Affinchè una
situazione come questa divenga per tutti occasione per una vera
passeggiata salutare e non un rischio inutile per la nostra vita, per la
qualità dell’ambiente e per il patrimonio che lasceremo alle prossime
generazioni.
Certo il decoro cittadino è un importante biglietto da visita ma la domanda finale è sempre la stessa:
DOVE VOGLIAMO ANDARE ?
Cosa vogliamo lasciare dietro di noi, la distruzione e l’inquinamento totale ?
Fermiamoci un attimino….e riflettiamo. Finché siamo in tempo.
glifosate - albero raggiunto dall'irrorazione sui binari ferroviari (2010) |
glifosate - anomala moria di uccelli (2010) |
glifosate - anomala moria di uccelli (2010) |
2015 Utilizzo glifosate, CIVILIS Manfredonia: Provincia diffida ANAS
PER APPROFONDIRE
glifosate: nome commerciale
glifosate - nome commercale |
glifosate: 2016 GLIFOSATE, MODIFICATO L’ELENCO DEI PRODOTTI
glifosate: 2016 Dal glifosato al dicamba, il nuovo pesticida di Monsanto in arrivo il prossimo anno. Già pronti anche sementi OGM resistenti all’erbicida
DICAMBA: il dicamba è una sostanza chimica risalente agli
anni sessanta ma oggi inserita in
un nuovo cocktail che è già stato definito neurotossico, causa di danni
al sistema riproduttivo, portatore di rischi di malformazione del feto, al fegato e i reni, tossico per gli uccelli e
le specie acquatiche, motivo di percolazione nelle acque sotterranee.
Fratello del glifosate, mandato in pensione dopo 40 anni di massiccio impiego (non per gli effetti collaterali, poco considerati dai politici e dalle amministrazioni, ma per un motivo molto più banale: il suo impiego non era più così
redditizio perché il brevetto è decaduto da qualche anno ), come i suoi predecessori, oltre alla tossicità e i danni ambientali, impone necessariamente l'utilizzo di semi brevettati allo scopo.
Tra i nomi commercali Mondak 480
Glifosate è il principio attivo ma in vendita lo si trova con nomi commerciali:
sygenta catalogo 2019
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