domenica 28 ottobre 2012

LISCIVA



La lisciva o liscivia è una soluzione alcalina contenente NaOH, idrossido di sodio, commercialmente noto come SODA CAUSTICA.  Questo semplicemente per sottolineare che qualunque procedimento casalingo, se prevede una reazione chimica, non è di per sé innocuo ed esente da rischi.
Un tempo molto usata per le pulizie domestiche è ora riscoperta per le pulizie eco. In associazione, ad esempio, al sapone di Marsiglia sostituisce egregiamente tanti detersivi in commercio unendo, oltre all’aspetto economico la mancanza di tossicità dei tanti additivi.
Ricorda però sempre che essendo una sostanza basica non puoi utilizzarla insieme a sostanze acide come l’aceto perché insieme annullerebbero a vicenda le loro proprietà.
 Esistono diverse “ricette” della lisciva. Personalmente utilizzo questa:


  • ·         cenere e acqua in rapporto 1:5 (1 bicchiere di cenere per 5 bicchieri d’acqua).

Mi raccomando usa solo cenere proveniente dalla combustione esclusiva di rami e legna naturale: la chimica non è un gioco neppure fra i  fornelli di casa!

  • ·         Setaccia la cenere in una pentola d’acciaio riservata solo a questo scopo.
  • ·         Aggiungi l’acqua
  • ·         Porta ad ebollizione mescolando.
  • ·         Fai bollire per circa 2 ore. Per sapere se è pronta mettine una goccia sulla lingua. Se ha bollito a sufficienza pizzicherà appena.
  • ·         Lascia raffreddare e decantare.
  • ·         Raccogli il liquido con un mestolo facendo attenzione a non smuovere il contenuto della pentola per non intorpidirlo e filtralo con una tela.
  • ·         Conservalo in flaconi di plastica con la scritta del contenuto: il liquido è trasparente ed è preferibile non rischiare  un utilizzo sbagliato. Puoi usarla per la pulizia dei pavimenti nelle dosi di un normale detersivo, per la pulizia del bagno e per il bucato paricolarmente sporco in lavatrice(aggiungine un tappo al normale detersivo). Occhio però al tipo di bucato perché la lana, ad esempio, si infeltrirebbe.
  • ·         Metti la parte cremosa iin un barattolo e utilizzala come i normali detersivi in crema. Non ha un aspetto invitante ma un buon potere detergente.

La cenere di legna è uno scarto ma anche una grande risorsa che i nostri nonni ben conoscevano e che oggi si và riscoprendo grazie alla maggiore attenzione per l'ambiente e il mondo del naturale. Molteplici sono gli utilizzi.

FELTRO E LANA COTTA



FELTRO

Il feltro è un “tessuto” che non ha né trama né ordito, creato senza l’uso di strumenti specifici. La sua scoperta non ha una data ben precisa, ma esistono molte leggende che narrano come la lana è diventata feltro. Tutte hanno in comune la casualità della sua nascita.La più simpatica è quella delle pecore che trovarono rifugio sll’Arca di Noè. Stipate con gli altri animali non sopportavano il caldo e se ne difendevano perdendo il pelo. Quando fù il momento di abbandonare l’arca le pecore vi lasciarono un tappeto di feltro. Questo materiale, dalle molteplici qualità, ripara sia dal freddo che dal caldo, dalla pioggia e dal vento. Viene utilizzato nell’hobbistica, nell’abbigliamento, come isolante e persino nella costruzione delle jurte, le case mobili dei nomadi asiatici, che devono essere facili da smontare e leggere da trasportare.

Il feltro si ottiene lavorando la lana con acqua calda e sapone.
Il sapone ideale è quello liquido a base di olio di pino che rende l’acqua alcalina al punto giusto (ph 10-11) e la superficie della lana più scivolosa, favorendone l’infeltrimento. Normalmente, però, si usa il classico sapone di Marsiglia.


Innanzi tutto occorre precisare che l’infeltrimento è un procedimento irreversibile.
Essenzialmente esistono 2 metodi:1 per i pannelli più spessi e 1 per quelli più sottili.

I° METODO
  • ·         Stendi sul piano di lavoro una tovaglia cerata o un foglio di plastica abbastanza grande
  • ·         Prepara  un pannello delle dimensioni volute (tieni presente che calerà del 10-30% a seconda del grado di infeltrimento) sovrapponendo, incrociandoli, 3-4 strati di lana cardata.
  • ·         Verifica l’uniformità guardandolo in controluce. Se necessario aggiungi lana nei punti dove il pannello è più sottile.
  • ·         Si inizia da un angolo.
  • ·         Pressa a mano aperta per togliere l’aria e versa, sempre premendo un po’ di acqua calda (almeno 40°)
  • ·         Insaponati le mani e inizia l’infeltrimento inizialmente premendo e successivamente con movimenti circolari.
  • ·         Per sapere se la lana è infeltrita  dalle un pizzicotto: se le fibre si staccano occorre lavorare ancora la lana.
  • ·         A questo punto piega in 4 il pannello e strizzalo, senza torcerlo, in una bacinella che terrai a portata di mano.
  • ·         Gira il pannello dall’altra parte e ripeti l’operazione di infeltrimento.
  • ·         A questo punto si passa alla follatura, una sorta di “maltrattamento” della lana per renderla compatta.
  • ·         Stendi sul piano di lavoro un asciugamano.
  • ·         Metti il pannello in un canovaccio inumidito e arrotolalo su un mattarello , riservato a questo  scopo o un pezzo di tubo di plastica.
  • ·         Metti 2 elastici alle estremità del canovaccio e inizia a rotolare come per stendere la pasta.
  • ·         Apri l’involucro, avvolgi il pannello nell’altro senso e ripeti l’operazione.
  • ·         Togli nuovamente il pannello dall’involucro, battilo sul tavolo e rullalo con il mattarello o il tubo finchè  le fibre non cedono più. Se necessario bagna con acqua calda e insapona ancora.
  • ·         Risciacqua

II° METODO (per pannelli più sottili)
Metti due strati di lana cardata  incrociati su una stuoia o una plastica a bolle.
  • ·         Schizza la lana ad effetto rugiada con acqua saponata caldissima (il massimo che riesci a sopportare con le mani  senza  ustionarti). 
  • ·         Arrotola il panno nella stuoia o nella plastica che fermerai  ai lati con gli elastici e rulla piano per 5 minuti.
  • ·         Apri, spruzza nuovamente, richiudi  e rulla per altri 10 minuti.
  • ·         Ripeti dall’inizio cambiando senso di arrotolamento del pannello.
  • ·         Immergilo in acqua calda saponata, stropiccialo, strizzalo leggermente e rulla nuovamente.
  • ·         Risciacqua


Per completare la follatura e rendere il pannello ancora più compatto risciacqua almeno 4-5 volte alternando acqua calda e fredda. L’ultimo risciacquo fallo con acqua fredda e aceto.
Fino a quando il lavoro è bagnato potrai modellarlo nella forma desiderata. Lascia poi asciugare all’aria.





DISEGNO SU PANNELLO
Per fare un disegno con lana di diverso colore si utilizza unn retina o, meglio ancora, un tulle.
Posiziona il disegno in modo da avere il rovescio verso di te, quindi posiziona gli strati che formeranno lo sfondo.



FELTRO ROTONDO
·         Per realizzare una pallina di feltro strappa un ciuffo di lana e inizia ad arrotolarlo su se stesso, invertendo sempre il senso delle fibre, in modo da formare un piccolo gomitolo.
·         Sempre tenendo presente che calerà, quando il gomitolo sarà della dimensione voluta immergilo nell’acqua calda tenendolo premuto.
·         Tenendo la pallina in una mano con l’altra inizia ad insaponarla delicatamente
·         Quando la pallina comincia ad essere un po’ più compatta lavorala, con le mani insaponate, come per fare una polpetta.
·         Risciaqua 



INFELTRIRE AD AGO
L’infeltritura ad ago è una tecnica molto semplice che permette di ottenere risultati più che soddisfacenti anche per chi è alle prime armi.
La puoi utilizzare per creare piccoli oggetti tridimensionali (es. animaletti) ma anche veri e propri ricami su capi di lana e altri tessuti.
Occorre semplicemente un apposito ago col quale si punzecchia la lana.
Per le applicazioni metti sotto il tessuto un pezzo di stirolo espanso (i pannelli di isolante per intenderci) o anche una classica vaschetta da supermercato in polistirolo (quelle della carne).
Unica avvertenza OCCHIO ALLE MANI perché questo tipo di aghi è particolarmente appuntito!

https://www.facebook.com/gattidilana/

 






LANA COTTA
Abitualmente si usa indifferentemente il termine feltro e lana cotta per intendere la stessa cosa, ma, a voler essere precisi, per il feltro si parte dalla lana cardata, mentre per la lana cotta da quella filata, questa deve quindi essere filata, lavorata a maglia o all’uncinetto e, solo successivamente, infeltrita per creare borse, pantofole, e cappelli.
Il metodo è piuttosto semplice. Innanzi tutto devi procurarti del filato in 100% lana grezza.
Poi, con ferri 3-4 misure superiori a quella che sarebbe necessaria, inizia a sferruzzare lasciando maglie molto larghe.
A lavoro finito metti il capo in una federa e passa in lavatrice ad alta temperatura.
Dai al tuo lavoro la forma voluta e lascia asciugare 1-2 giorni lontano dal sole e non troppo vicino a fonti di calore.
Questo è anche un metodo creativo per utilizzare quel caro vecchio maglione vittima di un lavaggio sbagliato…


e per approfondire:

FELTROSA

Eba Basile FELTRO
 
IL FELTRO E TANTO ALTRO...

Ruth Baumer

FELTRO VIDEO

Abc hobby FELTRO AD AGO

Abc hobby







sabato 27 ottobre 2012

CROSTATA DI FRUTTA (senza forno)

Forse è capitato anche a te di dover penssare ad un dolce per gli amici ma non poter utilizzare un forno. Scartata l'idea di comprarne uno già fatto esistono diverse preparazioni, ma avevi mai pensato ad una crostata?

per la base:
 15 biscotti tipo digestive
75g di burro a temperatura ambiente
40g di zucchero

4 tuorli
100g di zucchero
1 cucchiaio di farina
1/2 l di latte
vaniglia o buccia grattuggiata di limone
frutta di stagione
1 confezione di gelatina per dolci (facoltativo)

(la quantità di biscotti varia, naturalmente, dalla grandezza della base che devi rivestire e dallo spessore che vuoi ottenere)
  • Prepara la  crema pasticcera.
  • Quando la crema sarà raffreddata versane quanto basta nella base che avevi preparato.
  • Decora la crostata con la frutta tagliata a fettine.
  • Segui le indicazioni sulla confezione e prepara la gelatina.
  • Ricopri la frutta della crostata e lascia raffreddare.
Ovviamente, con un forno a disposizione, la stessa crostata può essere fatta con la classica base di pastafrolla.

CREMA PASTICCERA

4 tuorli
100g di zucchero
1 cucchiaio di farina
1/2 l di latte
vaniglia (baccello o essenza) o buccia grattuggiata di limone non trattato

  • Metti a scaldare il latte con la vaniglia o la buccia del limone.
  • Nella pentola dove cuocerai la crema metti i tuorli e lo zucchero e sbatti energicamente fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso.
  • Girando con un cucchiaio di legno aggiungi poco alla volta la farina, preferibilmente setacciandola.
  • Filtra il latte caldo e uniscilo pian piano, sempre girando, agli altri ingredienti.
  • Metti la pentola sul fuoco e fai cuocere per tre o 4 minuti, sempre girando.
  • Metti la crema in una ciotola e falla raffreddare girando di tanto in tanto.

venerdì 26 ottobre 2012

STELLA DI NATALE



Il periodo delle feste si avvicina e, come ogni anno , vengono donate tante stelle di Natale. E come ogni anno tante di queste piante verranno buttate. Ma, con qualche accorgimento la tua stella potrà accompagnarti Natale dopo Natale, sempre più bella.
Innanzi  tutto la nostra stella di Natale, alias poinsettia, non ama le correnti d’aria e i bruschi sbalzi di temperatura e quindi è auspicabile che il viaggio verso la sua nuova casa lo faccia almeno avvolta nel cellophane.

Durante le feste richiede di essere bagnata solo quando la terra sta per asciugarsi, con acqua lasciata decantare almeno 24h (riempi una bottiglia il giorno  prima). La terra deve essere umida, non inzuppata, perché  troppa acqua causerebbe l’ingiallimento delle foglie e nemmeno secca .


  • ·          Appena libera dai suoi impegni natalizi togli eventuali plastiche o carte che avvolgono il vaso e metti la stella di Natale su un davanzale, dietro ai vetri, lontano da termosifoni e correnti d’aria, continuando a bagnare come prima.La temperatura ideale è di 18-20°.
  • ·          Dopo la fioritura, verso fine febbraio- marzo, pota la pianta ad un’altezza di 10-15 cm e sistemala i  un luogo fresco (10-15°), in penombra, e bagnala pochissimo. Non ti preoccupare se perderà tutte le foglie: non è morta.
  • ·          All’inizio della bella stagione, rinvasala e riportala dietro un vetro, non troppo al caldo, riprendendo le innaffiature regolari.
  • ·           Portala poi all’esterno quando la temperatura sarà sui 18°.
In estate puoi anche riprodurla tagliandone un rametto e mettendolo a radicare.
    (IL MIO GIARDINO)
  • ·          Appena la temperatura comincerà a scendere riportala in casa e più o meno da ottobre tienila al buio dalle 17 alle 9 del mattino dopo per favorine la fioritura e vedrai: la tua Stella di Natale ti sorprenderà!

C'ERA IL TEMPO

 C'era il tempo in cui se le temperature erano troppo alte non si andava dove questo poteva rappresentare un pericolo, così come non si ...