FELTRO
Il feltro è un “tessuto” che non
ha né trama né ordito, creato senza l’uso di strumenti specifici. La sua
scoperta non ha una data ben precisa, ma esistono molte leggende che narrano
come la lana è diventata feltro. Tutte hanno in comune la casualità della sua
nascita.La più simpatica è quella delle pecore che trovarono rifugio sll’Arca
di Noè. Stipate con gli altri animali non sopportavano il caldo e se ne
difendevano perdendo il pelo. Quando fù il momento di abbandonare l’arca le
pecore vi lasciarono un tappeto di feltro. Questo materiale, dalle molteplici
qualità, ripara sia dal freddo che dal caldo, dalla pioggia e dal vento. Viene
utilizzato nell’hobbistica, nell’abbigliamento, come isolante e persino nella
costruzione delle jurte, le case mobili dei nomadi asiatici, che devono essere
facili da smontare e leggere da trasportare.
Il feltro si ottiene lavorando la
lana con acqua calda e sapone.
Il sapone ideale è quello liquido
a base di olio di pino che rende l’acqua alcalina al punto giusto (ph 10-11) e
la superficie della lana più scivolosa, favorendone l’infeltrimento. Normalmente,
però, si usa il classico sapone di Marsiglia.
Innanzi tutto occorre precisare
che l’infeltrimento è un procedimento irreversibile.
Essenzialmente esistono 2 metodi:1 per i pannelli più spessi e 1 per quelli più sottili.
I° METODO
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Stendi sul piano di lavoro una tovaglia
cerata o un foglio di plastica abbastanza grande
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Prepara un pannello delle dimensioni volute (tieni
presente che calerà del 10-30% a seconda del grado di infeltrimento)
sovrapponendo, incrociandoli, 3-4 strati di lana cardata.
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Verifica l’uniformità guardandolo in controluce.
Se necessario aggiungi lana nei punti dove il pannello è più sottile.
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Si inizia da un angolo.
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Pressa a mano aperta per togliere l’aria e
versa, sempre premendo un po’ di acqua calda (almeno 40°)
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Insaponati le mani e inizia l’infeltrimento
inizialmente premendo e successivamente con movimenti circolari.
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Per sapere se la lana è infeltrita dalle un pizzicotto: se le fibre si staccano
occorre lavorare ancora la lana.
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A questo punto piega in 4 il pannello e
strizzalo, senza torcerlo, in una bacinella che terrai a portata di mano.
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Gira il pannello dall’altra parte e ripeti l’operazione
di infeltrimento.
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A questo punto si passa alla follatura, una
sorta di “maltrattamento” della lana per renderla compatta.
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Stendi sul piano di lavoro un asciugamano.
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Metti il pannello in un canovaccio inumidito e
arrotolalo su un mattarello , riservato a questo scopo o un pezzo di tubo di plastica.
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Metti 2 elastici alle estremità del
canovaccio e inizia a rotolare come per stendere la pasta.
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Apri l’involucro, avvolgi il pannello nell’altro
senso e ripeti l’operazione.
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Togli nuovamente il pannello dall’involucro,
battilo sul tavolo e rullalo con il mattarello o il tubo finchè le fibre non cedono più. Se necessario bagna
con acqua calda e insapona ancora.
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Risciacqua
II° METODO (per pannelli più sottili)
Metti due strati di lana
cardata incrociati su una stuoia
o una plastica a bolle.
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Schizza la lana ad effetto rugiada con acqua
saponata caldissima (il massimo che riesci a sopportare con le mani senza ustionarti).
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Arrotola il panno nella stuoia o nella plastica
che fermerai ai lati con gli elastici e
rulla piano per 5 minuti.
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Apri, spruzza nuovamente, richiudi e rulla per altri 10 minuti.
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Ripeti dall’inizio cambiando senso di
arrotolamento del pannello.
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Immergilo in acqua calda saponata, stropiccialo,
strizzalo leggermente e rulla nuovamente.
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Risciacqua
Per completare la follatura e
rendere il pannello ancora più compatto risciacqua almeno 4-5 volte alternando
acqua calda e fredda. L’ultimo risciacquo fallo con acqua fredda e aceto.
Fino a quando il lavoro è bagnato
potrai modellarlo nella forma desiderata. Lascia poi asciugare all’aria.
DISEGNO
SU PANNELLO
Per fare un disegno con lana di
diverso colore si utilizza unn retina o, meglio ancora, un tulle.
Posiziona il disegno in modo da
avere il rovescio verso di te, quindi posiziona gli strati che formeranno lo
sfondo.
FELTRO
ROTONDO
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Per realizzare una pallina di feltro strappa un
ciuffo di lana e inizia ad arrotolarlo su se stesso, invertendo sempre il senso
delle fibre, in modo da formare un piccolo gomitolo.
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Sempre tenendo presente che calerà, quando il
gomitolo sarà della dimensione voluta immergilo nell’acqua calda tenendolo
premuto.
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Tenendo la pallina in una mano con l’altra
inizia ad insaponarla delicatamente
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Quando la pallina comincia ad essere un po’ più
compatta lavorala, con le mani insaponate, come per fare una polpetta.
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Risciaqua
INFELTRIRE
AD AGO
L’infeltritura ad ago è una
tecnica molto semplice che permette di ottenere risultati più che soddisfacenti
anche per chi è alle prime armi.
La puoi utilizzare per creare
piccoli oggetti tridimensionali (es. animaletti) ma anche veri e propri ricami
su capi di lana e altri tessuti.
Occorre semplicemente un apposito
ago col quale si punzecchia la lana.
Per le applicazioni metti sotto
il tessuto un pezzo di stirolo espanso (i pannelli di isolante per intenderci)
o anche una classica vaschetta da supermercato in polistirolo (quelle della
carne).
Unica avvertenza OCCHIO ALLE MANI
perché questo tipo di aghi è particolarmente appuntito!
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LANA COTTA
Abitualmente si usa
indifferentemente il termine feltro e lana cotta per intendere la stessa cosa,
ma, a voler essere precisi, per il feltro si parte dalla lana cardata, mentre
per la lana cotta da quella filata, questa deve quindi essere filata, lavorata
a maglia o all’uncinetto e, solo successivamente, infeltrita per creare borse, pantofole, e
cappelli.
Il metodo è piuttosto semplice. Innanzi
tutto devi procurarti del filato in 100% lana grezza.
Poi, con ferri 3-4 misure
superiori a quella che sarebbe necessaria, inizia a sferruzzare lasciando
maglie molto larghe.
A lavoro finito metti il capo in
una federa e passa in lavatrice ad alta temperatura.
Dai al tuo lavoro la forma voluta
e lascia asciugare 1-2 giorni lontano dal sole e non troppo vicino a fonti di calore.