100g di farina macinata di
recente ( in ogni caso non più vecchia di 3-4 mesi)
Acqua q.b.
1 cuchiaio di olio
1 cucchiaino di miele
Impastare la farina con un po’
d’acqua tiepida, l’olio e il miele finchè raggiunge una consistenza da non
risultare appiccicoso. Dare al composto la forma di una palla , riporlo in un
luogo tiepido e riparato, dentro una ciotola, ricoperto con un panno pulito che
verrà costantemente umido (per evitare la formazione di una crosta
sull’impasto) per 48h, in un luogo tiepido e lontano da correnti da correnti
d’aria. Passato questo periodo aggiungere un paio di cucchiai d’acqua bollita e
la farina necessaria per ottenere una nuova pagnotta che abbia la stessa
morbida consistenza della precedente. Riporre questo secondo impasto in una
ciotola più grande in quanto il suo volume sarà maggiore. Lasciare nuovamente
riposare per altre 48h. A questo punto è pronto il “ceppo” di pasta sul quale
ci si attacherà con l’aggiunta di ingredienti freschi (nuova farina, acqua e
sale) per iniziare a preparare il pane.
È molto importante che la
lievitazione avvenga in un luogo in cui la temperatura sia piuttosto elevata
(intorno ai 25°C) e costante. Sbalzi di temperatura, anche minimi, possono
compromettere il buon esito dell’operazione. Anche la temperatura dell’acqua
non deve essere troppo bassa: in inverno sarà bene intiepidirla.
Per tenere in vita la pasta
madre basterà fare i pane almeno una volta alla settimana. Sarà sufficiente
staccare dal blocco finale dell’impasto un pezzo grosso quanto un pugno: esso
costituirà la “base” per la panificazione successiva. Il lievito naturale dovrà
essere conservato in un contenitore a chiusura ermetica (es. un barattolo di
vetro ) in un luogo fresco e poco luminoso fino a nuovo uso. Occorrerà solo
tener presente che la durata del lievito difficilmente potrà superare la
settimana. Col passare dei giorni, infatti perderà di potenza fermentativa e si
degraderà progressivamente.
(PANE)
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