domenica 29 aprile 2018

DUST BOWL

dust bowl
" Negli anni Venti si verificarono situazioni che portarono a un aumento della vulnerabilità della regione alla siccità. Gli agricoltori, a causa dei prezzi bassi dei raccolti e dei costi alti dei macchinari, furono costretti a coltivare sempre più terra e, dal momento che le aree coltivabili migliori erano state già usate, presero a sfruttare quelle più povere. I risultati di queste azioni causarono spesso danni geologici, come l'erosione e la lisciviazione del suolo.

Anche gli strumenti agricoli utilizzati contribuirono a danneggiare la zona. Molti agricoltori, durante gli anni Venti, presero a usare un più efficiente aratro a disco unico, che aumentò enormemente il rischio di impoverimento del suolo.


giovedì 19 aprile 2018

BOSCHI: CURA DEL TERRITORIO O SCEMPIO CRIMINALE?

BOSCO -TAGLIO RASO:impatto ambientale (1)


Mentre si discute sul governo che verrà questo è uno dei regali fattoci dal governo ancora in carica alla fine della precedente legislatura: un decreto che permette con le possibili "libere possibili interprazioni" il taglio a raso dei boschi.
Questo scempio non ha niente  a che fare con la cura dei boschi, che sarebbe una buona cosa, ma è distruzione per interesse perchè chi se ne sta occupando non ha certo a cuore preservare la natura e il territorio, anzi, lo mette a rischio (1).
Interventi così drastici senza una vera conoscenza del territorio e una seria valutazione geologica ambientale significa esporre, ad esempio, terreni fragili con un sottilissimo substrato "vivo" agli anomali fenomeni climatici degli ultimi tempi. Terreni fragili in cui la cura del territorio dovrebbe necessariamente preservare quegli alberi forti e robusti,  cosa meno importante, se vogliamo, altrove. Oltre, naturalente, a preservare e rimettere in sesto canali di scolo e tutte quelle accortezze che un tempo facevano parte della normalità.
Boschi e sentieri curati unirebbero la cura del territorio allo sfruttamento consapevole di una risorsa, anche a livello turistico. Distruggere il territorio saccheggiando e distruggendo, a volte irrrimediabilmente, per quanto ci si aggrappi alle parole, è e rimane un'altra cosa!



BOSCO -TAGLIO RASO  (2)

"Una legge questa che solleva numerosi pareri contrari e gravi indizi di incostituzionalità. Numerosi docenti e ricercatori hanno espresso contrarietà e sdegno verso questo provvedimento, tra questi è importante citare il professor Gianluca Piovesan, ordinario di selvicoltura e assestamento forestale dell’Università della Tuscia e il professor Bartolomeo Schirone, professore ordinario di selvicoltura dell’Università della Tuscia. Con il passare dei giorni si è creato un movimento fortissimo di opinione nel mondo scientifico accademico, che ha risposto al decreto in questione lanciando un appello al Presidente della Repubblica e al Governo italiano affinché venga ritirato il Decreto. Firmano il duro e accorato documento 250 docenti e ricercatori italiani. Figurano tra questi botanici, ecologi, zoologi, forestali, biologi, micologi e lichenologi, ecc."



BOSCO - TAGLIO RASO (3)



Revisione e armonizzazione normativa in materia di foreste e filiere forestali Atto del Governo 485


Appello tecnico-scientifico sul nuovo Testo Unico Forestale contro un decreto aapprovato a fine legislatura in assenza di un ampio e ponderato dibattito scientifico



BOSCO


SOLO QUANDO ANCHE L'ULTIMO ALBERO SARA' ABBATTUTO,
 L'ULTIMO FIUME AVVELENATO 
E L'ULTIMO PESCE PESCATO
CI RENDEREMO CONTO
CHE NON POSSIAMO MANGIARE IL DENARO



BOSCO - sentiero


Negli anni Venti, in America, si verificarono situazioni che portarono a un aumento della vulnerabilità della regione alla siccità. Le ridotte misure di conservazione del suolo e gli spostamenti verso terre più povere portarono a una maggiore erosione eolica, a una diminuzione dell'umidità dei terreni e dei suoi nutrienti e alla siccità



DUST BOWL - AP Photo/NOAA George E. Marsh Album, File






 AGGIORNAMENTO

 Siamo ormai ben oltre la metà di maggio e il taglio raso prosegue!

BOSCO - taglio raso in primavera



Non starò certo a sottolineare che questo implica l'invasione di un ambiente in pieno risveglio con l'abbattimento di alberi su cui uccelli avevano nidificato e il passare con grossi mezzi su tane  e giovani piante. Vorrei invece ricordare che:
 
BOSCO - terreno dopo il passaggio ripetuto di mezzi pesanti




 
BOSCO - lisciviazione del terreno esposto





 
BOSCO - ramaglia abbandonata





 
BOSCO - ramaglia abbandonata mista a fango








BOSCO - sentiero - vecchia canalina di scolo  con la giusta pendenza e posizionata dove l'acqua tende naturalmente a scorrere


BOSCO - sentiero - vecchia canalina di scolo 





BOSCO - sentiero - vecchia canalina di scolo distrutta dal passaggio dei mezzi pesanti

BOSCO - sentiero - vecchia canalina di scolo distrutta dal passaggio dei mezzi pesanti




BOSCO- sentiero -nuova canalina di scolo (in alto) posizionata con pendenza e direzione opposta al naturale scorrere dell'acqua (in basso a destra)




BOSCO - in primo piano TAGLIO SELETTIVO (A) con conservazione di pianta robusta e saana attraverso taglio in diagonale che permette lo scorrere dell'acqua che favorirebbe l'insorgere di malattie 


BOSCO - TAGLIO SELETTIVO (B) che preserva alberi con tronco dritto (simile a quelli tipici della pioppicoltura) ma che denota un apparato radicale fragile non adatto a terreni montani esposti


2019



Un altro inverno è passato e, mentre dove è stato fatto il taglio del bosco con criteri dal taglio in obliquo per non favorire marcescenze al lasciare l'albero più stabile e sano, stanno ripartendo le nuove piante, dove si era fatto il taglio a raso, la situazione è leggermente diversa.


nuove piante dal vecchio ceppo
Il terreno è reso sempre più instabile dall'assenza di alberi robusti  e dall'azione meccanica dei mezzi pesanti che vi hanno lavorato + gli agenti atmosferici.

terreno sempre più instabile


dettaglio del terreno reso instabile a seguito del taglio a raso nella zona soprastante per opera dei ezzi pesanti che vi hanno operato e degli agenti atmosferici


Dalla neve spuntano i rovi che  cresceranno sepre più rigogliosi grazie alla completa esposizione al sole e alle ramaglie lasciate sul terreno perchè inutili in termini economici. Questo renderà, in termini di sicurezza, un luogo dove gli incendi possono prendere piede velocemente e dove sarà difficle intervenire. In caso, invece, di eventi alluvionali tutto questo materiale farà in alcuni punti da diga per poi riversare tutto a valle con danni che ben conosciamo dalle cronache degli ultim anni.

BOSCO - rami e rovi
BOSCO - rami e rovi
BOSCO - rami e rovi
BOSCO - ramaglie a bordo strada

BOSCO - ramaglie a bordo strada


BOSCO - rami e rovi


Con questo non voglio dire che non si debba tagliare  gli alberi, anzi, ma la gestione del bosco deve essere fatta nel rispetto della vita anche umana e del territorio.
Il sottosuolo di un bosco è vivo (non mi riferisco solo agli animali) e mantenerlo tale fa sì che il bosco sia vivo e sano. Un taglio a raso, tanto più su terreni poveri, riduce questo sottile subtrato e ci vorranno anni perchè si ricrei...  Il risultato più evidente, ma che rappresenta solo la punta dell'iceberg,  sono alberi con radici molto piccole e fragili che spesso crollano e l'assenza di funghi.
Dire che tanto il bosco ricrescerà è come dre che un prato verdissmo seminato a gramigna è uguale ad un prato di montagna con tantissime erbe diverse, ricche, profumate e nutrienti.



MAGGIO 2019
Si avvicina l'estate e e le motoseghe ancora continuano la loro azione nei boschi incuranti della vita che popola le fronde degli alberi ormai verdi, ma anche i tronchi di quelli secchi o quasi. Nidi cinguettanti e altre vittime a terra... per la "cura dell'ambiente" e uno "sfruttamento sostenibile dei boschi"...



 



APPROFONDIMENTI




PEDOLOGIA: La pedologia è la scienza che studia la natura e l'evoluzione chimico-fisico-biologica dei terreni sia naturali che sottoposti all'azione delle attività agricole. I terreni vengono studiati sotto il profilo della genesi e delle modificazioni dovute ai fattori biotici, abiotici e antropici. La studio dei fenomeni legati alla natura e all'evoluzione dei terreni, come risultato delle attività di trasformazione operate dai fattori dianzi indicati, permette anche di acquisire una consapevolezza maggiore sugli effetti generati da scelte economicamente ed ecologicamente sbagliate.





-PIEMONTE  PERIODI DI TAGLIO (aggiornamento 2015)




 





 


 


 



 



 

 


giovedì 12 aprile 2018

CIBO, AMBIENTE E SALUTE: dove inizia la nostra conoscenza I

Qualche tempo fa, nella necessità di rispolverare alcune nozioni di scienza dell'alimentazione, sono andata in internet e, con mia sorpresa, ho trovato una realtà che, come penso molti, non conoscevo.


La prima sorpresa è stata che l'INRAN non esisteva più.




Ai più, di sicuro il nome INRAN non dirà assolutamente niente, ma non è notizia di così poco conto perchè era l'ente che ha promosso la dieta mediterranea; l'ente che, con i suoi studi e le sue banche dati, stilava  le tabelle di composizione degli alimenti, attraverso le quali venivano aggiornate periodicamente le linee guida per una sana alimentazione. Si, proprio quelle tabelle che tutti, prima o poi, abbiamo consultato, anche solo in vista di una dieta, ma che sono seguite anche dalla medicina ufficiale e che oggi rivestono una grande importanza per la maggiore attenzione che abbiamo versor quello che mangiamo.

N.B.
Le tabelle, che ancor oggi vengono studiate ed utilizzate  sono quasi completamente il frutto di analisi risalenti al 1998 quando ancora le colture, gli allevamenti intensivi e i processi di lavorazione  non avevano raggiunto i livelli odierni.





Un po' di storia

2010 - L'ENSE (Ente Nazionale per le Sementi Elette) viene eliminato dal Governo Berlusconi per decreto.  

Costituito nel 1954 per iniziativa di alcuni istituti di credito al fine di promuovere l’uso di sementi di qualità e la certificazione su base volontaria, venne successivamente riconosciuto ente di diritto pubblico e posto sotto la vigilanza del Ministero dell’agricoltura con l’avvento della certificazione ufficiale obbligatoria.

II servizio di certificazione era poi confluito nell’INRAN
L'ENSE rivestiva un ruolo importante soprattutto nel biologico dove è ancor più importante il controllo

"Al fine di facilitare la conoscenza delle disponibilità di materiale di moltipicazione biologico ed una corretta concessione delle deroghe, con circolare del 22 luglio 1998, il Ministero italiano delle politiche agricole affidò all’ENSE la costituzione e la gestione di una apposita “banca dati” sulla disponibilità di sementi biologiche.
Scopo della banca dati era di favorire l’incontro fra domanda ed offerta: fra le aziende sementiere, che producevano o importavano sementi biologiche, ed i produttori agricoli del biologico, che dovevano impiegare sementi biologiche.
Qualora le sementi biologiche disponibili non erano sufficienti nella quantità e della varietà richiesta dai produttori agricoli, l’ENSE aveva il compito di rilasciare ai produttori agricoli la prescritta deroga per utilizzare sementi convenzionali."

"Assosementi, l’associazione delle aziende sementiere, teme che nell’ambito della nuova struttura il servizio di certificazione ufficiale delle sementi possa perdere quei requisiti di autonomia decisionale ed efficienza che sono reclamati dalle aziende sementiere e che sono indispensabili per fare fronte alle esigenze del mondo agricolo e del commercio internazionale. Sono circa 200.000 gli ettari di colture da seme che ogni anno vengono ufficialmente controllati in Italia e le sementi prodotte vengono certificate per il commercio interno, oppure per l’esportazione."

N.B.
Oggi a causa  di un sistema di deroghe che consente l’utilizzo di seme convenzionale anche per l’agricoltura biologica in Italia la moltiplicazione di sementi bio riguarda solo il 4% della superficie sementiera 

 2012 -  l’Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN) viene soppresso e le competenze trasferite al Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura (CRA)

Proteste e dubbi accompagnarono questo decreto del governo Monti perchè sarebbe venuto a mancare un supporto scientifico indipendente, mettendo tutto nelle mani di persone  "poco disponibili a capire il ruolo decisivo del cibo e dell’alimentazione". ma orientate verso il massimo sviluppo dell'allevamento intensivo, incuranti del benessere animale e, ancor meno, alla conseguente salute umana.
Persone con grande esperienza a livello economico e strategico divennero, quindi, responsabili della diffusione delle linee guida alimentari utilizzate come riferimento per le etichette dei prodotti, per le diete, i menu scolastici, ecc.



interrogazione parlamentare Senato della Repubblica


N.B.
da non confondere questo ente con l'attuale INRAN, presente online, che è un sito di proprietà della Web Digital Design, nato da un' idea di Antonio Pisaniello "per diffondere informazioni sanitarie".


2015 - L'INEA (Istituto Nazionale di Economia Agraria), fondato nel 1928, viene soppresso




2015 - nasce, dall'incorporazione di INEA nel CRA (dove erano già confluiti INRAN ed ENSE) il CREA, presentato a Expo alla presenza del ministro dell'agricoltura Martina




  CREA (Cnsiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’economia agraria), con i suoi circa 2300 addetti, è il più importante ente di ricerca dedicato all’agroalimentare. Il suo nuovo assetto, presentato ufficialmente  all’Expo 2015 – alla presenza del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina – prevede, distribuiti in tutto il territorio nazionale, 12 Centri di ricerca – ciascuno con una o più sedi  di cui 6 disciplinari (genomica e bioinformatica, agricoltura e ambiente, difesa e certificazione, ingegneria e trasformazioni agroalimentari, alimenti e nutrizione, politiche e bioeconomia) e 6 di filiera (cerealicoltura e colture industriali, colture arboree – cioè alberi da frutta, agrumi e olivo -, viticoltura ed enologia, orticoltura e florovivaismo, zootecnia e acquacoltura, foreste e produzioni del legno). 

Il CREA eredita tutto quanto era confluito nel CRA,  come l'attività e il "patrimonio" del CIN (Centro di ricerca per le colture industriali)


=======
CIN



Il Centro di Ricerca per le Colture Industriali (CIN) con sede in Bologna ha origine nel 1910 con l’istituzione della Regia Stazione Sperimentale di Bieticoltura di Rovigo che nel 1968, congiuntamente all’Istituto di Allevamento Vegetale per la Cerealicoltura di Bologna diventa Istituto Sperimentale per le Colture Industriali. L’Istituto comprendeva 4 Sezioni Centrali (Biologia e difesa, Conservazione e trasformazione, Miglioramento genetico, Tecniche colturali) e 3 Sezioni Periferiche (Battipaglia, Osimo e Rovigo). L’Istituto aveva il compito di “provvedere agli studi ed alle ricerche riguardanti il miglioramento di specie, varietà e razze di piante industriali, la tecnica di coltivazione delle medesime, nonché la conservazione dei prodotti in rapporto ai rispettivi processi di estrazione e di trasformazione” G.U. n.14, 18.01.1968, n.1318. Nell’ottobre 2004, l’Istituto Sperimentale per le Colture Industriali di Bologna confluisce nel CRA e nell’agosto 2007, con l’attuazione del piano di riorganizzazione del CRA, diviene Centro di Ricerca per le Colture Industriali.


Il CRA-CIN si occupa di specie di interesse per l’agro-industria, attuando ricerca integrata nei settori genetico, agro-ambientale e biochimico.
Gli obiettivi sono:
- la costituzione varietale mirata prevalentemente ad aspetti qualitativi e di adattabilità;
- lo sviluppo di itinerari agrotecnici sostenibili e biologici anche in rapporto a cambiamenti climatici;
- la produzione di biomateriali;
- l’isolamento e caratterizzazione di molecole bioattive di origine vegetale.




L'attività di ricerca può essere riassunta secondo i seguenti punti:


1) Agronomia, agro-meteorologia, agrobiologia e modellistica dei sistemi agricoli;


Meteorologia, agrobiologia e modellistica dei sistemi agricoli.  Le attività si articolano sui seguenti settori specifici di ricerca: i) modellazione di sistemi agricoli ii) impatto dei cambiamenti climatici sulle attività agricole; iii) valutazione di aspetti energetici e del bilancio del carbonio dei sistemi agricoli; iv) modelli biofisici per la simulazione di insetti e patogeni di interesse agrario in funzione per la sostenibilità dei sistemi agricoli l’adattamento ai cambiamenti climatici. Trasversale a queste azioni lo sviluppo di componenti e applicazioni software, e lo studio di architettura software per la realizzazione di strumenti nel settore agro-ambientale; a queste attività corrisponde la manutenzione di siti web per ottenere il software prodotto. Nell’ambito della modellazione dei sistemi agricoli, il Centro è coinvolto in progetti europei e nazionali per lo sviluppo di modelli e strumenti  informatici atti a stimare, mediante metodi quantitativi, la produttività e le ricadute ambientali di colture erbacee annuali/poliennali, frutteti/vigneti e sistemi agroforestali, in specifiche combinazioni di clima, suolo e tecniche di gestione colturale.


Biomasse lignocellulosiche ad uso energetico. Presso l'azienda di Anzola dell'Emilia vengono condotti diversi esperimenti poliennali su specie perenni da energia: canna comune, miscanto, pioppo, robinia, salice e panico. Detti esperimenti hanno lo scopo di approfondire le conoscenze sia su aspetti di eco-fisiologia delle colture, sia sui servizi agroambientali che la coltivazione di queste colture puo' assicurare. In questo ambito, di particolare interesse sono gli studi sull'incremento del contenuto del carbonio organico del suolo e sul contenimento dei nitrati potenzialmente lisciviabili nel profilo del suolo.

Fibra. Il Centro colleziona e valuta il germoplasma di canapa e lino. Con tecniche attuali di biologia molecolare studia le basi genetiche della canapa allo scopo di orientare e accelerare il miglioramento genetico. Le ricerche ed i materiali genetici selezionati trovano interesse industriale per la tendenza al “ritorno” delle fibre naturali in campo tessile, ma ultimamente si sono aperti settori dell’alimentare e del farmaceutico che richiedono parti della pianta (semi, aromi, olio etc), fibra attivata con principi attivi ad azione terapeutiche ed anche costituenti delle piante tessili con promettenti attività curative (cannabinoidi, acidi grassi polinsaturi e terpeni).



2) Genetica e miglioramento genetico

Barbabietola da zucchero. Il CRA-CIN di Rovigo ha avuto un ruolo importante nello sviluppo di varietà di barbabietola da zucchero resistenti alla rizomania e alla cercosporiosi, anche attraverso lo studio e l’impiego nel breeding di sottospecie selvatiche appartenenti al genere Beta (Beta vulgaris ssp. maritima). Una collezione di linee maschio sterili, ristoratrici e maintainer, e di impollinanti 2n e 4n sono tuttora conservati e caratterizzati presso il CRA-CIN di Rovigo. Il CRA-CIN svolge anche studi di genetica e di genomica della risposta della bietola selvatica e coltivata ad alcuni importanti stress abiotici, quali lo stress da carenza idrica e da basse temperature.

Piante da fibra. Il CRA-CIN svolge ricerche nel settore della genetica della biosintesi dei cannabinoidi in canapa (Cannabis sativa), determinando le sequenze geniche responsabili della diverse varianti chemotipiche esistenti, e mettendo a punto marcatori PCR per la selezione assistita per l’identificazione precoce del chemotipo, del sesso maschile nella canapa dioica, e per l’analisi della variabilità genetica dei materiali in collezione. Presso il CRA-CIN di Rovigo si svolgono ricerche sulle possibili applicazioni terapeutiche di linee di canapa dotate di profili specifici e puri di diversi cannabinoidi, utilizzabili nel settore farmaceutico. Il CRA-CIN ha inoltre registrato numerose varietà di lino (Linum usitatissimum), ed è in possesso di una estesa collezione di germoplasma di accessioni e varietà sia da fibra che da seme per questa specie.

Orticole da industria. Il CRA-CIN svolge studi di genetica e biologia molecolare dei geni responsabili dell’accumulo di carotenoidi nei tuberi di patata (Solanum tubersosum. Le ricerche si focalizzano sull’analisi di espressione di diversi geni-chiave del metabolismo dei carotenoidi nel germoplasma di Solanum, e sulla caratterizzazione degli alleli associati alla diversità nel germoplasma del colore del tubero, con l’obiettivo di correlare le informazioni ottenute a livello genetico e genomico con le quantità accumulate dei diversi tipi di carotenoidi. L'attività di ricerca genetica sul fagiolo comune (Phaseolus vulgaris L.) si interessa di stress biotici, caratterizzando dal punto di vista genomico le famiglie di geni di resistenza NBS-LRR, e sviluppando  marcatori molecolari associati alla resistenza ai nematodi galligeni (es. gene Mi, Meloidogyne incognita razza 1), integrando tali marcatori  nelle mappe genetiche disponibili. Vengono svolti inoltre studi bio-geografici ed evolutivi, basati sulle sequenze geniche ottenute, su una collezione di germoplasma di Phaseolus (1000 genotipi analizzati), allo scopo di individuare nuove fonti di resistenza e di localizzare l'origine delle resistenze stesse.

Oleaginose. Nel settore delle oleaginose il CRA-CIN di Osimo svolge ricerche che mirano alla costituzione di linee di girasole (Helianthus annuus) ristoratrici, maintainer e maschiosterili ad elevata attitudine generale alla combinazione, sia convenzionali (alto linolenico, HL) che ad alto contenuto in acido oleico (HO); il breeding svolto presso il CRA-CIN di Osimo ha anche l’obiettivo di introdurre la resistenza alla peronospora e la resistenza agli erbicidi imidazolinoni nelle migliori linee HL e HO.



3) Microbiologia e sanità delle colture
Ecologia microbica dei suoli e sanità delle colture . Il centro svolge attività di ricerca nei campi dell’ecologia microbica, micologia e patologia vegetale con tecniche colturali e metagenomica. Questi studi sono affiancati da  ampio uso di test biologici per la valutazione funzionale dei microorganismi tellurici, del rapporto pianta-microorganismi a livello di rizosfera e per la valutazione dell’impatto delle  pratiche agronomiche sulle popolazioni microbiche dei suoli dei suoli agrari (indicatori microbici di sanità dei suoli). Tutto questo, in funzione dell’incremento della fertilità biologica e sanità dei suoli agrari intensivamente coltivati (soil suppressiveness). Il centro si occupa anche specificamente dei patogeni fungini tellurici  delle colture con studi filogenetici su popolazioni di interesse agrario; questi studi sono integrati con test biologici e studi funzionali del rapporto con la coltura ospite. Infine svolge studi sulla risposta potenziale patogeni tellurici agenti di necrosi radicale ai cambiamenti climatici, sempre in funzione della gestione agronomica di queste avversità biotiche responsabili del declino produttivo delle colture.
Microrganismi e molecole utili per la protezione delle colture e per l’agro-industria. L’attività di ricerca è rivolta principalmente alla valutazione dell’attività biologica di composti naturali, microorganismi e loro formulati per l’impiego in strategie di difesa non convenzionale delle colture, anche in combinazione con altri mezzi di lotta, quali la biofumigazione con derivati delle Brassicaceae. Particolare attenzione è rivolta agli agenti di controllo biologico, come il fungo Trichoderma, di cui il centro conserva e implementa un’ampia collezione. Oggetto di studio sono i principali meccanismi d’azione, quali antagonismo verso fitopatogeni fungini, colonizzazione del sito d’infezione, promozione della crescita e induzione di resistenza sistemica nella pianta ospite, anche attraverso analisi biochimiche di marker enzimatici e tecniche biomolecolari di espressione genica. La collezione di Trichoderma e di altri isolati fungini non fitopatogeni viene studiata anche in relazione alla produzione di enzimi cellulosolitici e xilanolitici per applicazioni in diversi settori agro-industriali, come il pretrattamento biologico delle biomasse lignocellulosiche a scopi energetici, per la filiera del bioetanolo e del biogas.

4) Conservazione e trasformazione dei prodotti agricoli, inclusa la chimica e la tecnologia delle piante non alimentari
Biocarburanti e biolubrificanti. Per la produzione di bioetanolo sono stati sperimentati prevalentemente sorgo zuccherino ed alcuni genotipi di barbabietola da zucchero. Sono in corso studi di produzione di bioetanolo da biomasse ligno-cellulosiche mediante l’uso di Trichoderma. Per la produzione di biocarburanti da colture oleaginose sono state sperimentate applicazioni in filiera corta e la valorizzazione dei co-prodotti anche attraverso innovazioni di processo nelle tecnologie estrattive.
Biofumigazione. Il Centro ha competenze più che decennali nell’analisi e gestione di molecole vegetali ad attività biologica, tra  le quali il sistema glucosinolati-mirosinasi, attraverso studi agro-tecnologici, biochimici, fitopatologici e tossicologici. In tale ambito sono state selezionate piante e realizzati formulati brevettati (farine, pellets e formulati liquidi)  interamente a base vegetale  caratterizzati da un’azione di controllo biologico di alcuni patogeni agrari nella cosiddetta tecnica della biofumigazione.
Nutraceutica e Molecole funzionali: Su questo tema il Centro svolge ricerche approfondite sulle proprietà: a) dei glucosinolati purificati in quantità di grammi e ad elevato grado di purezza da semi e piante di Brassicaceae e Moringaceae, bioattivati con enzima mirosinasi, nella prevenzione delle patologie tumorali e neurodegenerative, b) di estratti liofilizzati ottenuti da germogli di Brassicaceae, ad elevato contenuto di glucosinolati, per usi fitoterapici, c) dei cannabinoidi psicotropi  e non psicotropi per usi salutistici.
Filiera piante oleaginose. In questo comparto il Centro ha svolto e svolge tuttora attività agronomica e di miglioramento genetico per l’incremento delle produzioni agroindustriali sia di tipo alimentare (girasole), sia non alimentare (Brassicaceae). Studio di colture oleaginose per biolubrificanti ed oli tecnici per l’industria in un’ottica di Bioraffineria applicata sul territorio.


Collezioni:



Cellule: ibridomi e linee cellulari secernenti anticorpi monoclonali specifici per  antigeni di virus vegetali;

Microrganismi: oltre 300 isolati di microrganismi fungini, potenziali agenti di lotta  biologica e/o produttori di enzimi di interesse biotecnologico;

Sementi: barbabietola da zucchero, brassicacee, canapa, fagiolo, girasole, pisello, pomodoro, ricino;

Piante in vitro: patata (cv italiane, storiche straniere, agroecotipi locali, wild relatives)




=======


Il CREA è il principale Ente di ricerca italiano dedicato all’agroalimentare, con personalità giuridica di diritto pubblico, vigilato dal Mipaaft (Ministero delle Politiche Agricole Alimentari Forestali e del Turismo

(il sito del CREA è in fase di aggiornamento e continuo restyling e il reindirizzamento potrebbe non riuscire)
http://sito.entecra.it/portale/index2.php?lingua=IT

Il CREA si occupa di:

AGRICOLTURA E AMBIENTE
 Il Centro si occupa della caratterizzazione e modellizzazione spazio-temporale degli agro-ecosistemi attraverso approcci interdisciplinari, con attività prevalenti nel settore agronomico dell’intensificazione sostenibile delle produzioni, della gestione efficiente delle risorse naturali (acqua, suolo, insetti utili e microrganismi) e con particolare riferimento alle relazioni tra sistemi di coltura, conservazione dei suoli, cambiamenti climatici (adattamento e mitigazione) e monitoraggio dell'ambiente



ALIMENTI E NUTRIZIONE
 Il Centro è impegnato nella valorizzazione tecnologica e nutrizionale dei prodotti agroalimentari, nella tutela della salute umana, con particolare riferimento alla qualità, funzionalità e sostenibilità alimentare. Promuove campagne di educazione alimentare mediante definizione delle linee guida per la popolazione e fornisce supporto scientifico in materia di nutrizione per il settore agroalimentare, anche attraverso apposite attestazioni di qualità degli alimenti. Sviluppa analisi di scenario economico e sociale in materia di produzione e consumo di beni nel settore agro-alimentare



CEREALICOLTURA   E COLTURE  INDUSTRIALI




DIFESA E CERTIFICAZIONE
 Il Centro si occupa della difesa delle piante agrarie, ornamentali e forestali e delle derrate alimentari da agenti biotici e abiotici. Definisce metodi di difesa sostenibili, integrati e biologici dell’agroecosistema.E’ riferimento nazionale per la difesa e la certificazione dei materiali di pre-moltiplicazione. Si occupa di controllo e certificazione di materiali sementieri, della valutazione dei requisiti per l’iscrizione o rilascio di privativa di varietà vegetali.


FORESTE E LEGNO
 Il Centro promuove la gestione sostenibile delle foreste e dell’arboricoltura da legno, attraverso ricerche e studi sul miglioramento genetico degli alberi forestali e sulla conservazione e gestione della biodiversità. Sviluppa innovazioni tecnologiche per la valorizzazione delle produzioni legnose in foresta e fuori foresta.


GEONOMICA E BIOINFORMATICA



INGEGNERIA E TRASFORMAZIONI
Il Centro svolge attività nel campo dei processi e delle trasformazioni nei biosistemi per una gestione sostenibile degli agroecosistemi e delle filiere agricole, agroalimentari e agroindustriali. Svolge ricerche sullo sviluppo e l'uso delle tecnologie, macchine e impianti per la produzione primaria anche ai fini non alimentari, per il miglioramento delle caratteristiche nutrizionali, di sicurezza e sensoriali dei prodotti agro-alimentari e per il monitoraggio e miglioramento della qualità lungo tutta la filiera agroalimentare, con particolare riguardo alle produzioni ortofrutticole e olearie.  Fornisce supporto e consulenza tecnica e scientifica agli attori pubblici e privati dei sistemi di riferimento e al processo di certificazione e di armonizzazione della  normativa.



OLIVICOLTURA, FRUTTICOLTURA E AGRUMICOLTURA 
 Il Centro si occupa di  conservazione e valorizzazione delle risorse genetiche, di genetica, genomica e miglioramento genetico di varietà e di portinnesti, di valutazione delle innovazioni varietali. Sviluppa metodi innovativi di  propagazione in vivo e in vitro;  applica metodi di gestione e di difesa integrata e biologica per il miglioramento della qualità e della conservazione dei frutti e/o di succhi. Si occupa anche di valorizzazione dei sottoprodotti agroalimentari.



ORTICOLTURA E FLOROVIVAISMO

Il Centro si occupa di recupero, valorizzazione e miglioramento genetico di specie orticole e di specie di interesse ornamentale. Promuove innovazioni agronomiche per la sostenibilità delle colture ortive e ornamentali e delle produzioni vivaistiche, in pieno campo e sotto serra. Realizza studi sulla sicurezza degli alimenti vegetali freschi da orticoltura di pieno campo e da ambienti protetti. Analizza l'utilizzo di sostanze naturali, microorganismi antagonisti, compost e derivati per la difesa dai parassiti di specie di interesse per l’ortofloricoltura



POLITICHE  E BIOECONOMIA
 Il Centro sviluppa analisi conoscitive e interpretative delle dinamiche economiche e sociali di breve, medio e lungo periodo relative al settore agro-alimentare, forestale e della pesca. Svolge indagini sulle caratteristiche e l’evoluzione delle aree rurali e i rispettivi fattori di competitività. Analizza ad ampio spettro le politiche settoriali adottate, valutandone effetti, impatti e modalità attuative. Fornisce supporto alle istituzioni pubbliche e private operanti nel settore agro-alimentare, forestale e della pesca. Partecipa alla realizzazione di banche dati di settore all'interno del sistema statistico nazionale, producendo studi e pubblicazioni che favoriscano la divulgazione della conoscenza tra le istituzioni del territorio e le filiere produttive.



 VITICOLTURA ED ENOLOGIA
Il Centro è specializzato nella conservazione, caratterizzazione e valorizzazione del germoplasma delle varietà di uva da vino e da tavola, attraverso studi sul miglioramento genetico, fisiologia, genomica e metabolomica della vite. Promuove tecniche colturali innovative e strumenti per la zonazione. Si occupa del controllo e della certificazione dei materiali di propagazione e della gestione del Registro Nazionale delle Varietà di Viti. Studi fisici, chimici , biologici e sensoriali sulla composizione e trasformazione delle uve e sulla conservazione e valorizzazione della biodiversità dei microrganismi, con particolare riferimento alla qualità delle produzioni, alla tracciabilità, alla sostenibilità ambientale e sicurezza alimentare.


ZOOTECNIA E ACQUACOLTURA
  Il Centro si occupa di miglioramento genetico, tecniche di allevamento e conservazione della biodiversità, ivi compreso il mantenimento dell’allevamento del nucleo del cavallo Lipizzano. Le attività di ricerca si concentrano nei settori della genomica, alimentazione, fisiologia, benessere animale, produzione e trasformazione di carne e latte. Sviluppa innovazioni nell'ambito della strumentazione per il controllo della sofisticazione dei prodotti caseari e delle carni, nonché degli impianti e tecnologie avanzate per l'ottimizzazione degli allevamenti.



A capo del Crea ci sono:
- SALVATORE PARLATO, eletto presidente dal Consiglio dei Ministri su proposta del ministro Martina. Parlato è economista e consulente per le pubbliche amministrazioni sui temi della finanza pubblica. Si occupa di controllo e razionalizzazione della spesa, ristrutturazione e gestione delle imprese pubbliche, valutazione degli strumenti finanziari. È stato consigliere economico al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Attualmente è Presidente della società Talete SpA e membro del Consiglio di Amministrazione della società finanziaria regionale IRFIS-Finsicilia spa. Svolge attività di ricerca e docenza in collaborazione con Università, Centri di ricerca ed Istituzioni pubbliche nazionali e internazionali. È curatore di una decina volumi e autore di oltre 20 pubblicazioni scientifiche inerenti la tassazione locale, l’analisi comparata dei sistemi fiscali, il disegno e funzionamento delle regole fiscali in sistemi federali, le misure di efficienza nel settore pubblico, l’uso degli strumenti finanziari negli enti pubblici. E’ socio corrispondente dell’Accademia dei georgofili e socio dell’Accademia delle Scienze Forestali.


CREA - SALVATORE PARLATO
 


- MICHELE PISANTE Professore Ordinario di Agronomia e coltivazioni erbacee presso l’Università degli Studi di Teramo dal 1° ottobre 2005. Coordinatore Scientifico del Master Universitario di primo livello “Agricoltura di Precisione” anno accademico 2016/2017. Componente del Consiglio di Amministrazione del CREA, Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria (2017).
CREA - MICHELE PISANTE


- ALESSANDRA GENTILE Dal 1 ottobre 2006 professore ordinario di Arboricoltura generale e coltivazioni arboree presso l’Università degli studi di Catania Vicepreside della Facoltà di Agraria dell’Università degli studi di Catania (2004-2006); Direttore del Dipartimento di Ortofloroarboricoltura e Tecnologie agroalimentari dell’Università di Catania (2009-2010); Prorettore vicario dell’Università degli Studi di Catania (dal 28 marzo 2013 al 25 novembre 2016); Delegato per la ricerca dell’Università di Catania (dal 2015 ad oggi);  
CREA - ALESSANDRA GENTILE



La MISSION del CREA è subito chiara







 SFIDA ALL'ULTIMO GENE - ALESSANDRA GENTILE: LO SVILUPPO DELLE BIOTECNOLOGIE E' STRATEGICO PER IL PAESE



..........


Bene, direte voi, in un mondo di sprechi, finalmente una gestione sensata dello Stato con il taglio di tanti enti inutili, ma non è esattamente così.

Facciamo un passo indietro e ricordiamo che il 2012 fu anche l'anno di un terremoto all'interno del minstero delle politiche agricole con  11 ARRESTI PER CORRUZIONE E TURBATIVA D’ASTA, PIÙ SEQUESTRO DI BENI PER 22 MILIONI 

Oggi il CREA non solo riunisce organismi che hanno perso l'indipendeza, ma, di fatto, si ritrova ad essere unica figura di riferimento per tutto quello che riguarda la nostra vita, con a capo un ministero che non viene quasi considerato perchè per l'opinone pubblica riguarda solo i contadini. Il Crea e è controllore e controllato di se stesso nel suo operato.E' un ente che si occupa del bologico ma tutela, anche attraverso un sistema di scatole cinesi,  gli interessi di aziende private, volte in tutt'altra direzione, sotto la bandiera di progresso e innovazione.

CREA E BREVETTI 
Il Crea ogni anno aggiunge nuove piante e sementi all'elenco dei propri brevetti  (i brevetti crea spaziano anche nel mondo della lavorazione degli alimenti).
Questo non solo limita la diversità biologica ma crea anche situazioni di dipendenza per agricoltori, selezionatori di sementi e produttori di alimenti perchè la vendita, l’acquisto e lo scambio di seme non certificato è illegale e passibile di sanzioni sia da parte della repressione frodi che della guardia di finanza. 
Dal catalogo aggiornato al 2015,  sono 51 i brevetti di invenzioni industriali/modelli di utilità, 207 le varietà vegetali protette da privativa  e oltre 460 le varietà vegetali iscritte ai registri nazionali.
Molte innovazioni sono incentrate sulla trasformazione dei prodotti alimentari. 
lista varietà vegetali frutto della ricerca del CRA


LISTA DELLE VARIETA' VEGETALI ISCRITTE AI REGISTRI DEL C.R.A.
























.......


2016 SIGLATO PROTOCOLLO CREA- ACCADEMIA DEI GEORGOFILI

 La convenzione nasce con l’intento di favorire l’attuazione di programmi di ricerca e di sviluppo mirati e legati ai bisogni reali del territorio, incentivando il trasferimento tecnologico e la diffusione dell’innovazione nei settori più strategici. In quest’ottica verranno promossi progetti iniziative congiunti, destinati a incoraggiare lo sviluppo locale attraverso l’integrazione di pratiche innovative e conoscenze scientifiche, quali ad esempio le tecniche colturali compatibili coi cambiamenti climatici. Verranno intraprese, inoltre, azioni di formazione e comunicazione tecnico-scientifica, volte a stimolare l’incremento del grado di innovazione delle imprese e la valorizzazione del capitale umano e a rafforzare la rete dei Centri di ricerca. In questo modo sarà promosso il coinvolgimento diretto delle imprese e dei centri tecnologici nella progettazione e realizzazione delle innovazioni e dei processi di sviluppo.

http://www.georgofili.it/
https://www.agricolae.eu/siglato-il-protocollo-crea-accademia-dei-georgofili/

===============
L'Accademia dei Georgofili ha sede nella torre de' Pulci, posto appunto in via dei Georgofili nell'immediate vicinanze degli Uffizi ed è stata oggetto, nella notte tra il 26 e il 27 maggio 1993, di un attentato dove persero la vita cinque persone
Quattro mesi dopo l'attentato mafioso che aveva distrutto la sede dell'Accademia e annientato la famiglia del custode, il 17 luglio 1993 il Corpo accademico si riuniva solennemente, presente il Ministro dell'agricoltura, in una sala fiorentina per ricordare le vittime e udire dal Presidente la relazione sui lavori di ricostruzione già iniziati. Incaricato dal direttore del periodico Airone, Salvatore Giannella, lo storico e giornalista Antonio Saltini proponeva, nella circostanza solenne, che il Paese affidasse all'Accademia, in segno di risarcimento e di fiducia nella ragione, la biblioteca e l'archivio fotografico della società Reda, l'editrice della Federconsorzi, allora in corso di liquidazione dopo una procedura concorsuale oggetto di una complessa indagine giudiziaria, perché quello che aveva costituito il patrimonio del più importante organismo della cultura agraria nazionale non venisse disperso, ma fosse a disposzione di tutti gli studiosi affidato alla custodia dell'organismo che meglio di ogni altro ne poteva tutelare il valore di bene di pertinenza nazionale. I rappresentanti delle banche presenti alla riunione accolsero prontamente la proposta e la biblioteca-archivio Reda costituì così l'unico lascito riconoscibile del patrimonio agricolo pubblico costituito dalla Federconsorzi.
===============

NOI SIAMO QUELLO CHE MANGIAMO 





IL PROGRESSO E L'EVOLUZIONE SONO NELLA NATURA UMANA.
MA SONO LA STRADA E LA VERA LA META CHE FANNO LA DIFFERENZA DANDO A QUESTA PAROLA UN SENSO POSITIVO O NEGATIVO




Quando un ente governativo si pone come unico centro di sviluppo e controllo di settori che sono agli antipodi come l'agricoltura industriale e quella biologica,  quando questo diviene l'unico punto di riferimento e orientamento per leggi e decreti,  quando il maketing e i profitti  sono palesemente più importanti della vera trasparenza e la lista dei conflitti d'interesse è lunga... i dubbi sorgono spontanei




So che a qualcuno sembrerò esagerata , ma sapete una cosa? L'etichetta di "paranoica complottista" è una medaglia di cui vado fiera da tempi della lotta al glifosate, quando ancora era usato nel biologico, spruzzato lungo le strade e nei parchì gioco ed erano in pochi a denunciarne la pericolosità. Oggi è gustamente demonizzato. Peccato solo che la fine dei brevetti corrsponda sempre alla commercializzazione di qualcosa di peggio e il glifosate non fà eccezione...


ma non finisce qui...


UN GIORNO CAPIREMO CHE IL "NON MI RIGUARDA" E' UN PESSIMO CONCETTO  

 

 

API - LA UE DICE NO AI NICOTINOIDI 

...vengono resi obbligatori due trattamenti utilizzando anche l’Imidacloprid della Bayer, lo stesso che con la decisione approvata dall’Ue il 27 aprile scorso è stato vietato per tutti gli usi esterni perché ritenuto tra i maggiori responsabili del fenomeno della moria delle api...

 

 

QUANDO SPARIRANNO LE API ALL'UMANITA' RESTERANNO QUATTRO ANNI DI VITA 

...siamosicuri di conoscere come stanno le cose in Italia? Siamo sicuri chequando non vi sono denunce è perchè tutto va bene? Siamo sicuri chel'utilizzo secondo i termini di legge siano innocui e che questitermini siano stati messi in modo corretto a nostra tutela? ...

 

VELENI NEL PIATTO OPPURE NO? 

 
 
 

WORLD WILDLIFE DAY

In Italia con l'avanzare delle monocuture e dell'agricoltura 4.0 che richiede piante e animali sempre più "adatti" e "funzionali"  alle nuove tecniche, la Coldiretti precisa che nel secolo scorso si contavano 8.000 varietà di frutta, mentre oggi si arriva a poco meno di 2.000 e di queste ben 1.500 sono considerate a rischio di scomparsa“. L’allarme riguarda anche le specie animali, infatti l’Italia negli ultimi 10 anni ha assistito alla perdita di 1,7 milioni di capi.
"...mentre la quasi totalità della comunità scientifica più autorevole si schiera sull’assenza di rischi del glifosato, le organizzazioni ambientaliste propongono come strada per il futuro il “biologico” e il ricorso alle “buone pratiche” agronomiche. È lo stesso tipo di pensiero, alimentato dalla disinformazione, che ha diffuso presso i consumatori la convinzione che il pane prodotto con grani antichi sia più buono e più salubre di quello prodotto con grani moderni. Un’affermazione smentita da un recente studio del Crea..."


 

CIMICE ASIATICA


ACQUA, TERRA, FUOCO, ARIA




 

 W IL MADE IN ITALY - In Europa vige il principio di precauzione per ogni nuova sostanza, ma, dal 2016, a questo si è affiancato il principio di innovazione, in base al quale, in assenza di prove certe sulla pericosità (e qui ritorniamo agli studi che vengono presi in consderazione), in nome del progresso si ottengono autorizzazioni anche su precedenti rifiuti.

 

 


BOSCHI: CURA DEL TERRITORIO O SCEMPIO CRIMINALE?



C'ERA IL TEMPO

 C'era il tempo in cui se le temperature erano troppo alte non si andava dove questo poteva rappresentare un pericolo, così come non si ...