mercoledì 29 aprile 2020

NON CHIEDERE MAI ALL'OSTE SE IL SUO VINO E' BUONO

Qualche tempo fa, nella necessità di rispolverare alcune nozioni di Scienza dell'Alimentazione, sono andata in internet e, con mia sorpresa ho trovato una realtà che, come penso molti, non conoscevo.





La prima sorpresa è stata che l'INRAN non esisteva più.

Ai più, di sicuro il nome INRAN non dirà assolutamente niente, ma non è notizia di così poco conto perchè era l'ente che promosse la dieta mediterranea; l'ente che, con i suoi studi e le sue banche dati, stilava le tabelle di composizione degli alimenti , attraverso le quali venivano aggiornate periodicamente le linee guida per una sana alimentazione. Si, proprio quelle tabelle che tutti, prima o poi, abbiamo consultato, anche solo in vista di una dieta, ma che sono seguite anche dalla medicina ufficiale e che oggi rivestono una grande importanza per la maggiore attenzione che abbiamo verso quello che mangiamo.



N.B.
Le tabelle, che ancor oggi vengono studiate ed utilizzate  sono quasi completamente il frutto di analisi risalenti al 1998 quando ancora le colture, gli allevamenti intensivi e i processi di lavorazione  non avevano raggiunto i livelli odierni.

All'inizio del 2020 sono state presentate le nuove tabelle a cura del CREA.



UN PO' DI STORIA
 2012 - Lo storico Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione (INRAN), viene soppresso e le competenze trasferite al Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura (CRA)

Proteste e dubbi accompagnarono questo decreto del governo Monti perchè sarebbe venuto a mancare un supporto scientifico indipendente, mettendo tutto nelle mani di persone  "poco disponibili a capire il ruolo decisivo del cibo e dell’alimentazione  ma orientate verso il massimo sviluppo dell'allevamento intensivo, incuranti del benessere animale e, ancor meno, alla conseguente salute umana".
Persone con grande esperienza a livello economico e strategico divennero, quindi, responsabili della diffusione delle linee guida alimentari utilizzate come riferimento per le etichette dei prodotti, per le diete, i menu scolastici, ecc.



interrogazione parlamentare Senato della Repubblica


N.B.
da non confondere questo ente con l'attuale INRAN, presente online, che è un sito di proprietà della Web Digital Design, nato da un' idea di Antonio Pisaniello "per diffondere informazioni sanitarie".




2015 - nasce, dall'incorporazione di INEA nel CRA (dove erano già confluiti INRAN ed ENSE) il CREA, presentato a Expo alla presenza del ministro dell'agricoltura Martina.







Il CREA eredita tutto quanto era confluito nel CRA,  come l'attività e il "patrimonio" del CIN (Centro di ricerca per le colture industriali).




Bene, direte voi, in un mondo di sprechi, finalmente una gestione sensata dello Stato con il taglio di tanti enti inutili, ma non è esattamente così.

Facciamo un passo indietro e ricordiamo che il 2012 fu anche l'anno di un terremoto all'interno del minstero delle politiche agricole con  11 ARRESTI APER CORRUZIONE E TURBATIVA D’ASTA, PIÙ SEQUESTRO DI BENI PER 22 MILIONI 

Oggi il CREA non solo riunisce organismi che hanno perso l'indipendeza, ma, di fatto, si ritrova ad essere unica figura di riferimento per tutto quello che riguarda la nostra vita, con a capo un ministero che non viene quasi considerato perchè, per l'opinone pubblica, "riguarda solo i contadini". Il Crea e è controllore e controllato di se stesso nel suo operato. E' un ente che si occupa del biologico ma tutela, anche attraverso un sistema di scatole cinesi,  gli interessi di aziende private, volte in tutt'altra direzione, sotto la bandiera di progresso e innovazione.
Il CREA ha nelle mani la nostra salute non solo attraverso l'attività più pertinente al ministero da cui dipende, ma anche e soprattutto attraverso la conoscenza, la formazione e l'orientamento sugli alimenti come unico  riferimento scientifico. 

L'antica saggezza popolare ci insegna di "non chiedere mai all'oste se il suo vino è buono" e noi siamo sicuri che questo "monopolio a 360°" sia positivo? Siamo sicuri che, nonostante l'ingente investimento in ricerca e sviluppo per un'agricoltura sempre più intensiva ed industrializzata, la formazione, l'informazione e l'orientamento degli operatori del settore siano realmente obbiettivi?


CREA E BREVETTI 
Il Crea ogni anno aggiunge nuove piante e sementi all'elenco dei propri brevetti  (i brevetti crea spaziano anche nel mondo della lavorazione degli alimenti).
Questo non solo limita la diversità biologica ma crea anche situazioni di dipendenza per agricoltori, selezionatori di sementi e produttori di alimenti perchè la vendita, l’acquisto e lo scambio di seme non certificato è illegale e passibile di sanzioni sia da parte della repressione frodi che della guardia di finanza. 
Nel solo 2015 il catalogo brevetti comprendeva 51 i brevetti di invenzioni industriali/modelli di utilità, 207 le varietà vegetali protette da privativa  e oltre 460 le varietà vegetali iscritte ai registri nazionali.
Molte innovazioni sono incentrate sulla trasformazione dei prodotti alimentari.





C'ERA IL TEMPO

 C'era il tempo in cui se le temperature erano troppo alte non si andava dove questo poteva rappresentare un pericolo, così come non si ...